OCCHIO SECCO : DIAGNOSI LOW TECH VS HIGH TECH.

27 Maggio 2024

da eyedoctor.it

Il film lacrimale è la prima struttura del diottro oculare; la sua corretta omeostasi e uniformità garantisce il mantenimento di una qualità visiva ottimale. La malattia dell’occhio secco è una patologia di natura multifattoriale conseguente alla perdita di questo equilibrio anatomo-funzionale, e rappresenta uno dei più frequenti motivi di visita oculistica. Tradizionalmente, il work-up diagnostico della malattia dell’occhio secco e delle alterazioni della superficie oculare si è basato su metodiche “low-tech”. Questi esami, come la biomicroscopia degli annessi e del segmento anteriore, la colorazione con fluoresceina e il test di Schirmer, sono limitati dall’invasività e dalla mediocre riproducibilità. Nuovi device per l’imaging non invasivo sono stati introdotti per lo studio “high-tech” della superficie oculare, con l’obiettivo di migliorare l’accuratezza diagnostica e di individuare biomarker oggettivi più affidabili. Permettono una valutazione approfondita dell’altezza del menisco lacrimale, del break-up time senza necessità di utilizzare fluoresceina, del rossore oculare e delle ghiandole di Meibomio. La disfunzione del film lacrimale determina un peggioramento visivo sia quantitativo che qualitativo, con riduzione dei valori soglia perimetrici, diminuzione della sensibilità al contrasto e aumento delle aberrazioni di alto ordine. È quindi prioritaria la padronanza di entrambe le modalità d’esame low-tech e high-tech, per rispondere tempestivamente al quesito clinico del paziente e adottare una gestione appropriata.

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