Nei cambi di stagione tra l’autunno e inverno , la popolazione, specie nei paesi del nord , è a rischio del cosiddetto “disturbo affettivo stagionale” o SAD . Ecco una piccola guida sul disturbo e sulle strategie per ridurre i sintomi subdepressivi
È parafisiologico soffrire di una lieve subdeflessione dell ‘umore in inverno . Tuttavia, per molte persone, questo può essere una vera sfida per la salute mentale. Il disturbo affettivo stagionale (DAU) è un disturbo insidioso ma per fortuna ci sono alcune strategie per gestirlo.
Nei mesi autunnali e invernali i giorni sono più corti, vi è meno luce solare e le temperature sono più fredde. Per molti, questo significa anche svegliarsi al buio, passare meno tempo all ‘aperto e sperimentare sbalzi d’umore e tendenze subdepressive.
La Clinica Mayo definisce SAD come un “tipo di depressione correlato ai cambiamenti delle stagioni”. La maggior parte delle persone lo sperimenta nei mesi autunnali e invernali, benchè la depressione stagionale possa manifestarsi anche in primavera e in estate.
“Quando si passa dall’ora legale a quella solare ed in poche settimane le giornate si accorciano , spesso si manifestano disturbi del sonno e i segni di un disadattamento ai cambiamenti climatici
“Alcune persone hanno difficoltà ad adattarsi al cambiamento. Questo perché il sistema circadiano del corpo – che aiuta a modulare il ciclo del sonno di una persona con segnali dall’ambiente, inclusi luce solare e oscurità – viene interrotto. Molte volte, un sonno inadeguato e interrotto può portare a una minore produttività durante il giorno e persino influenzare le persone in modi non prevedibili, dalla privazione del sonno al disturbo affettivo stagionale. ”
Sintomi stagionali.
Bisogna quindi prestare molta attenzione quando si verificano dei sintomi tipici della SAD che rientrano nello spettro depressivo quali :
sentirsi depresso quasi tutto il giorno,
perdere interesse per le attività abitualmente preferite
avere poca energia
Insonnia
Manifestare cambiamenti nell’appetito o ponderali con una tendenza assumere e a preferire cibi ricchi di carboidrati,
sentirsi pigri o agitati ;avere difficoltà a concentrarsi ;sentirsi senza speranza, senza valore o in colpa ,avere pensieri frequenti di morte o suicidio. dormire troppo
stanchezza o bassa energia
Qual è le causa della SAD? La risposta, in realtà, è in gran parte sconosciuta. Tuttavia, si ipotizza che una diminuzione della luce possa portare ad una diminuzione della serotonina ed a contemporanee modifiche della produzione di melatonina
Differenze di genere
La ricerca mostra che SAD è più comune nelle donne rispetto agli uomini e nei giovani rispetto agli anziani. Naturalmente, come in qualsiasi forma di depressione, ci sono una concomitanza di altri fattori che possono incrementare il rischio . Tra i più noti vi sono :
familiarità per sindrome depressiva
Vivere lontano dall’equatore con livelli più bassi di luce solare e giornate invernali più lunghe.
Soluzioni
Oltre ad un ovvio supporto medico e psicologico con eventuali terapie di supporto vi sono dei provvedimenti legati alla luce artificiale
Alzarsi con una forte luce tende a favorire l‘umore perché imita la condizioni ideali . Sono proprio per questo motivo commercializzate delle “ luci di sveglia”
Google Home o Alexa potrebbero tornare utili. Molte persone usano questi dispositivi e le loro delicate funzioni di sonno e veglia per regolare le luci quando vanno a letto o si svegliano. Chi ha un sonno leggero, puó impostare le luci su un colore bianco caldo e farle abbassare lentamente per favorire l’addormentamento . È possibile utilizzare la funzione sveglia per determinare una forte illuminazione di 30 minuti.
Dispositivi regolatori della luce sono dunque uno dei prodotti più comunemente usati per contrastare la SAD, secondo l’American Psychological Association (APA). Grazie alla emissione di luci intense per simulare la luce naturale esterna . Anche solo 30 minuti di questa terapia potrebbero essere utile per pazienti affetti da SAD.
“Il trattamento più ampiamente utilizzato e ampiamente studiato per la SAD è la terapia della luce (cioè l’esposizione giornaliera alla luce artificiale intensa durante i mesi sintomatici)”, ha affermato la dott.ssa Kelly Rohan in uno studio per l’APA. “I dispositivi di terapia della luce rigorosamente testati negli studi clinici per SAD emettono una quantità controllata di luce fredda, bianca fluorescente o a spettro completo con uno schermo incorporato per filtrare i dannosi raggi ultravioletti.”
Coperte ponderate nella SAD
Le coperte ponderate sono esattamente come sembrano ovvero delle coperte pesanti e sono presumibilmente efficaci. Le coperte ponderate mostrano un crescente gradimento in popolarità per le persone con insonnia e ansia perché forniscono un senso di sicurezza… un po’ come la coperta di Linus .
Non si tratta di valutazioni soggettive ma di efficacia dimostrata da diversi studi . Le coperte ponderali , possono ridurre i livelli di cortisolo di una persona , aiutando a calmare con effetti benefici sul sistema nervoso ed essere quindi un ulteriore supporto nella cura della SAD
Da ohsonline.com
Liberamente tradotto da dott Alessandro Guerri medico specialista in medicina del lavoro
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da la stampa:
TROVATA LA CAUSA DELLA SAD DISTURBO AFFETTIVO STAGIONALE
Per mezzo di una scansione cerebrale, gli scienziati ritengono di aver individuato la ragione di fondo per cui alcune persone sono inclini alla depressione invernale, o disturbo affettivo stagionale (SAD)
La SAD, o disturbo affettivo stagionale, si caratterizza per affliggere le persone in particolari periodi dell’anno – come per esempio l’arrivo dell’autunno o l’inverno. In molti hanno imputato questo insorgere di sentimenti negativi o depressivi al grigiore che accompagna le giornate, alla minore esposizione alla luce diurna.
Ma cos’è che davvero può essere causa di malumore, tristezza, melanconia o depressione in alcune persone, proprio durante questi periodi dell’anno? Forse alla domanda sono riusciti a rispondere i ricercatori dell’Università di Copenhagen, con uno studio i cui risultati sono stati predentati alla XII International Conference on Neuropsychopharmacology di Londra.
Il problema, secondo quanto trovato dalla dott.ssa Brenda Mc Mahon e colleghi, starebbe nella produzione di serotonina, che cambierebbe a seconda delle stagioni e della quantità di luce presente. Le persone che sviluppano il SAD avrebbero dunque un problema con la serotonina e i livelli di SERT, il trasportatore di questo neurotrasmettitore – chiamato anche ormone del buonumore.
Per osservare cosa accade nei cervelli delle persone, i ricercatori hanno reclutato 11 persone con SAD e 23 volontari sani per il confronto. Utilizzando una tomografia a emissione di positroni (PET) hanno eseguito delle scansioni del cervello. A seguito di ciò, sono stati in grado di osservare differenze significative dall’estate all’inverno nei livelli del SERT nei pazienti con SAD.
In particolare, i volontari con SAD avevano livelli più elevati di SERT nei mesi invernali, che corrispondono a una maggiore rimozione di serotonina in inverno, mentre questo non accadeva con i volontari sani. Secondo i ricercatori questi risultati confermano ciò che altri hanno in precedenza sospettato.
«Crediamo di aver trovato il modo in cui il cervello si trasforma quando deve regolare la serotonina al mutare delle stagioni – ha spiegato la dott.ssa Mc Mahon – Il trasportatore della serotonina (SERT) conduce indietro la serotonina nelle cellule nervose in cui non è attiva, in modo che più alta è l’attività SERT, minore è l’attività della serotonina».
«La luce del sole mantiene questa impostazione naturalmente bassa – aggiunge la ricercatrice – ma quando le notti si allungano durante l’autunno, aumentano i livelli di SERT, con conseguente diminuzione dei livelli di serotonina attivi. Molte persone non sono realmente interessate dal SAD, e abbiamo scoperto che queste persone non hanno questo aumento di attività del SERT, così i loro livelli di serotonina attivi rimangono elevati per tutto l’inverno».
Il disturbo affettivo stagionale è comunque piuttosto diffuso, con circa 12 milioni di persone che ne soffrono nella sola Europa settentrionale.
«Sappiamo che una dieta equilibrata, il ridurre l’assunzione di caffeina e fare un po’ di esercizio possono aiutare, come anche il trascorrere quanto più tempo possibile all’aria aperta, perché anche quando è nuvoloso la luce è sempre superiore che al chiuso», conclude la dott.ssa Mc Mahon.
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