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FEDI DI SANITA’: ANTICA CERTIFICAZIONE DI SALUTE

La certificazione medica è da sempre una delle “incombenze” burocratiche mediche alla base comunque di tanti provvedimenti medico legali. alcune di queste certificazioni erano quelle atte  a contenere il rischio di contagio

Una delle misure di prevenzione più antiche, la più diffusa e meglio documentata, fu l’istituzione della “Fede di sanità“, attestato di cui si doveva munire chi iniziava un viaggio di terra e che “faceva fede”, certificava lo stato di salute di cui godeva il paese di partenza del viaggiatore e di conseguenza, presumibilmente, del viaggiatore stesso.

La Fede di sanità, vero e proprio Passaporto Sanitario, era considerata un documento particolarmente importante che le autorità, nel timore di frodi, seguivano attentamente dal momento della stampa fino a quello della consegna a chi lo doveva compilare.

Fede di sanità rilasciata nel 1750 dal Vicariato ad un viaggiatore

Mentre l’analogo documento che accompagnava una imbarcazione – la Patente di sanità – era necessariamente rilasciato dall’autorità di un porto (da una Deputazione Sanitaria investita di grandi poteri), la Fede di sanità era rilasciata anche in piccoli agglomerati urbani.

Mentre le Patenti di sanità sono il più delle volte belle stampe munite dei noti bolli di sanità, le Fedi sono il più delle volte piccoli e semplici foglietti manoscritti compilati da un impiegato del comune. Le Fedi dovevano riportare le caratteristiche somatiche della persona cui erano rilasciate, insieme ad ogni altro elemento utile per una sicura identificazione.

tratto da .alessandrolivistudiomedico.it

PROPRIOCEZIONE E RIDUZIONE DEI DISTURBI OSTEOARTICOLARI

Capire il meccanismo  della propriocezione può rendere consapevoli che il movimento corretto richieda segnali ben organizzati e accurati dai muscoli al cervello. Questi segnali possono essere facilmente controllati semplicemente con la maggiore consapevolezza del comportamento dei movimenti. La consapevolezza della corretta esecuzione del movimento ridistribuisce i segnali, diminuendo la probabilità di lesioni.

Esistono numerosi approcci in merito agli interventi preventivi in ​​ergonomia e di gestione dei movimenti manuali, tuttavia l’importanza e i dettagli di una consapevolezza del movimento e di una corretta educazione di questo, sono spesso trascurati.  Generalmente infatti lo studio dei disturbi muscoloscheletrici (DMS) sul posto di lavoro si concentra su aree di rischio  – l’individuo, l’attività e l’ambiente – piuttosto che su movimenti isolati.

Questo articolo si concentra sulla persona ovvero l’individuo e l’effetto positivo che può fornire lo sviluppo della propriocezione sulla prevenzione dei disturbi osteoarticolari .

Secondo l’assicurazione Liberty nel 2017, gli infortuni sul lavoro e gli infortuni sul lavoro sono costati 59,9 miliardi di dollari ai datori di lavoro statunitensi nel 2014. Tra le cause principali che rappresentano la metà del costo sono ci sono i disturbi muscoloscheletrici L’aumento della propriocezione può avere un effetto significativo su tutti gli aspetti della sicurezza sul posto di lavoro da distorsioni, stiramenti, tendiniti e dolore lombare a scivolamentia, viaggi e cadute.

Che cos’è la propriocezione?

Conoscere la posizione del corpo nello spazio può essere descritto come propriocezione. È la capacità di percepire la posizione di qualsiasi parte del corpo in un determinato momento senza guardarsi allo specchio o osservare. Un semplice esempio potrebbe essere quello di allungare le braccia a 90 gradi con l’intenzione di averle esattamente in linea con le spalle, mantenendo un’esecuzione perfetta. Questo è generalmente un primo tentativo realizzabile e, in caso contrario, sono necessarie pochissime pratiche o consapevolezza per realizzarlo.

Tuttavia, eseguire lo stesso esercizio con gli occhi chiusi toglie il senso della vista e ci si basa esclusivamente sulla “propriocezione”. Un altro modo semplice e facile per testare e coltivare la propriocezione è con la pratica dell’equilibrio permanente, un requisito per avere un buon equilibrio e ridurre gli incidenti. In piedi su una gamba, prima con gli occhi aperti e poi chiusi e notando la differenza tra le due situazioni. Quando gli occhi sono chiusi, gli impulsi nervosi dal muscolo vengono trasferiti di nuovo al cervello per l’interpretazione e vengono intensificati e allenati. Concentrarsi sulla propriocezione è un modo semplice e pratico per ridurre in modo significativo il rischio di incappare distorsioni scivolamenti  o cadute, infortuni sul lavoro molto comuni.

Come funziona la propriocezione?

I segnali posturali vengono ricevuti dal muscolo in movimento e dalle articolazioni e vengono quindi inviate al cervello per l’interpretazione. Questi impulsi nervosi situati all’interno della pelle, dei muscoli e delle articolazioni sono chiamati joints e si muovono estremamente velocemente, più velocemente del nostro senso visivo. I joints sono super sensibili e possono rilevare una differenza di variazione dello 0,002 percento nella lunghezza del muscolo; pertanto, è importante che questi puntatori afferenti siano precisi e soprattutto sul segno quando ci muoviamo, in particolare in ambienti stressanti.

È estremamente utile che questi joints  possano rilevare i cambiamenti molto più rapidamente del nostro senso visivo, poiché è normale non guardare la parte del nostro corpo in movimento contemporaneamente al sollevamento di una scatola o al movimento . Grazie a questi impulsi rapidissimi , possiamo quindi concentrare la nostra attenzione su altre cose mentre ci muoviamo. Ad esempio, quando si fa una passeggiata e allo stesso tempo bisogna abbassare il capo perché c’è il pericolo di picchiare contro un ramo. Il corpo si affida sempre alla propriocezione.

Tuttavia, sebbene sia una fortuna che questi impulsi siano così , il rovescio della medaglia è che sono facilmente interrotti e talvolta possono essere sbagliati.  Inoltre, possono cambiare  a causa di diverse influenze. Pertanto, è fondamentale controllarli e mantenerli regolarmente addestrati.

Perché addestrare i lavoratori a sviluppare la propria propriocezione?

Ad un semplice livello di interpretazione, la propriocezione può essere definita senso posizionale del corpo o consapevolezza. È saggezza popolare che alti livelli di propriocezione richiedano un addestramento permanente. Pensate a ballerini e atleti professionisti e alla loro capacità di esibirsi con precisione. Sono consapevoli di come si stanno muovendo, dove gli arti, la colonna vertebrale e tutte le aree dei loro corpi sono nello spazio in qualsiasi momento e quindi hanno meno possibilità di sperimentare la disabilità. Il loro senso propriocettivo è stato esercitato e sviluppato e i circuiti di feedback al cervello sono allineati.

La propriocezione disallineata può causare posizioni articolari imprecise compromissione dell’equilibrio e errori di interpretazione forzata, problemi che possono causare MSDs immediatamente o nell ‘arco del tempo. Molti fattori diversi possono contribuire ai segnali che trasferiscono informazioni in modo impreciso, tra cui le lesioni, il dolore cronico, schemi di movimento pigri o abituali o ripetizione di tecniche imprecise.

Qualsiasi lesione – intrapresa sul posto di lavoro, durante lo sport o a casa – ha un impatto sulla propriocezione e inibisce la capacità del cervello di elaborare le informazioni sensoriali che si estendono dall’articolazione o dal muscolo compromessi. Questo è il motivo per cui l’articolazione o il muscolo leso richiede il check-in, la rivalutazione o la riqualificazione dopo un evento. Le variazioni di attività che richiedono un nuovo tipo di movimento sono anche delle opportunità  per fornire formazione e  consapevolezza al fine di prevenire nuove lesioni derivanti da movimrnti inusuali. Quando si ha a che fare con posture o movimento sbagliati inveterati  , un training muscolare ripetuto in quest’area può aiutare a rompere in questi schemi e creare percorsi più sani.

Formazione e movimento Cambiamenti comportamentali

Tutti gli strumenti di apprendimento che aumentano la consapevolezza del movimento sono la chiave per una formazione efficace. Le discipline che includono promemoria, biofeedback, micro-apprendimento in situ, elaborazione riflessiva ed esercizi di consapevolezza correttiva sono alcune pedagogie per aiutare il viaggio di riorganizzazione dei percorsi neurali per riallineare muscoli, articolazioni ed equilibrio.

L’apprendimento sul posto di lavoro intorno alla propriocezione dovrebbe essere continua con promemoria mensili o biennali e riqualificazione, nonché  dopo infortuni o cambiamenti della mansione lavorativa per evitare che schemi di movimento erronei divengano abituali e più difficili da correggere

Cambiare il comportamento del movimento può inizialmente sembrare innaturale. Può portare incertezza ed disagio poiché questi segnali iniziano  in un percorso alternativo rispetto al loro orientamento normale. I movimenti abituali ci fanno sentire sicuri anche se potrebbero essere dannosi per il corpo, spesso c’è avversione all’adattamento dovuto a sentimenti inconsapevoli di stress e paura

L’educazione e il training di quest’area della nostra rete neurale dovrebbe essere comunicata in modo completo ai lavoratori. Se i lavoratori hanno la capacità di autogestire il proprio movimento rimappando in situ e ad un ritmo a loro agio, il cambiamento può essere un’esperienza piacevole e incoraggiante con risultati duraturi. L’acquisizione di questa abilità  può essere  utile in tutti gli aspetti della loro vita, non solo sul posto di lavoro.

In sintesi, lo sviluppo di questa facoltà sensoriale può determinare una riduzione degli MSD sul posto di lavoro distorsioni, stiramenti, scivolamenti  o cadute. In particolare, quando si allena il corpo a modificare i modelli di movimento abituali scorretti, il recupero da un infortunio per prevenire il ripetersi (o la progressione in stadi cronici), è essenzialmente propriocettivo. Fornire ai lavoratori una formazione continua in questo senso offre benessere per tutta la vita.

Questa è una padronanza che se focalizzata su, avrà un impatto sui tassi di infortunio generali per le organizzazioni. Non solo i lavoratori beneficeranno delle ore lavorative, ma otterranno anche un dono che avrà un effetto positivo sulle loro attività quotidiane per il resto della vita.

Liberamente tradotto da Dott Alessandro Guerri medico specialista di medicina del lavoro

 

STOP AL PIOMBO!

Da dottnet.it

L’esposizione al piombo contenuto soprattutto nelle vernici avrebbe provocato 1,06 milioni di morti nel 2017. 24,4 milioni sarebbero gli anni persi a causa di disabilità e morte causati dagli effetti a lungo termine sulla salute, in particolare nei paesi in via di sviluppo. Lo ricorda l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in occasione della Settimana internazionale di prevenzione contro l’avvelenamento da piombo, che si celebra dal 20 al 26 ottobre. Focus della campagna quest’anno sarà l’eliminazione delle vernici al piombo, ancora ampiamente diffuse e tuttora usate in molte regioni a scopi decorativi, pur essendo disponibili alternative non pericolose per la salute.

Anche se si tratta di un problema ormai riconosciuto e su cui molti paesi hanno preso provvedimenti, l’esposizione al piombo, soprattutto nell’infanzia, rimane una delle principali preoccupazioni per le autorità sanitarie. Nel 2011 si è formata l’Allenza globale per l’eliminazione del piombo per promuovere l’eliminazione delle vernici al piombo nella produzione e vendita. Un obiettivo da raggiungere con apposite leggi nazionali per bloccare produzione, importazione, esportazione, distribuzione, vendita e uso non solo di vernici, ma anche di prodotti ricoperti con queste sostanze. Il termine stabilito è che entro il 2020 tutti i paesi abbiano avviato questo percorso a livello regolatorio, ma secondo una rilevazione dell’Oms fatta lo scorso luglio, solo 72 governi (su 194 stati membri) hanno preso misure di controllo stringenti contro le vernici al piombo. Rimane dunque ancora molto da fare.

PATOLOGIE OCCUPAZIONALI NEI MUSICISTI

BACKGROUND: Posture incongrue prolungate , esposizione al rumore e continuo  contatto della pelle con parti di strumenti musicali – inevitabili nel lavoro dei musicisti – determinano il possibile sviluppo di disturbi muscoloscheletrici, uditivi e dermatologici . Questo articolo ha come scopo l’identificazione dei problemi di salute correlati ad attività musicali  tra musicisti polacchi e le potenziali differenze al riguardo tra studenti e musicisti professionisti.

MATERIALI E METODI: Si è impiegato per lo studio un questionario  che ha coinvolto 255 musicisti  volontari – 104 studenti e 151 musicisti professionisti . il 61% del campione era costituito da donne. L’età media dei partecipanti era di 31 anni, la esposizione a musica media – 23 anni.

RISULTATI: dal 10% al 79% (a seconda della parte del corpo interessata) dei musicisti studiati hanno dichiarato di aver sofferto di problemi muscoloscheletrici. L’udito (41% – acufene; 43% – problemi di udito e 52% – iperacusia) e problemi della pelle (69% – callosità, 58% – escoriazioni  e 26% – reazioni allergiche) sono stati riportati meno frequentemente e sono stati valutati come meno gravi rispetto a quelli muscoloscheletrici . I professionisti studiati hanno valutato i loro problemi di udito (iperacusia, compromissione dell’udito e acufene) come significativamente più gravi di quanto riportato dagli studenti. I giovani musicisti, a loro volta, hanno presentato dermatosi più gravi rispetto ai musicisti professionisti studiati. Non abbiamo riscontrato differenze significative tra studenti e professionisti per quanto riguarda i loro problemi muscolo-scheletrici.

CONCLUSIONI: I rischi per la salute legati alla musica si traducono in una prevalenza relativamente alta di problemi muscoloscheletrici, nonché di udito e dermatologici tra i musicisti. Pertanto, è essenziale  cercare  di migliorare l’impatto di questi fattori di rischio per nonché  è necessario proporre misure correttive e terapeutiche efficaci. Med Pr 2018; 69 (4): 383-394.

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Musicisti con esperienze professionali e musicali diverse lamentano problemi di salute correlatincon la musica , tra cui disturbi muscoloscheletrici, perdita dell’udito e ansia da prestazione. Pochi studi si sono concentrati specificamente sulle condizioni di salute dei musicisti in Malesia.

OBIETTIVI: Questo studio mirava a studiare i problemi di salute legati alla musica  tra musicisti studenti in un’università in Malesia, nonché la loro conoscenza e consapevolezza dei problemi di salute legati all ‘uso di strumenti musicali

METODI: gli studenti di musica  iscritti a corsi di laurea universitari e post-laurea  (n = 98) hanno partecipato a un sondaggio online di auto-relazione che ha affrontato aspetti come background educativo, esperienza di gioco, conoscenza e consapevolezza dei problemi di salute dei musicisti, storia di problemi fisici, fattori dello stile di vita e strategie di prevenzione e gestione.

RISULTATI:,il 28,9% dei partecipanti  ha riferito di provare attualmente dolore correlato all’uso di strumenti musicali in una parte del corpo e il 46,4% ha sofferto di dolore correlato all ‘attività di musicista in qualche momento. Più della metà (56,7%) ha ritenuto di non aver ricevuto abbastanza informazioni o consigli sulla salute legata alla musica durante i suoi  attuali studi  I musicisti hanno riferito che i principali  osteoarticolari  interessavano le dita ,le mani, le braccia, il collo e le spalle.

CONCLUSIONI: I risultati dello studio dimostrano che gli studenti di musica universitari malesi sono affetti da problemi fisici legati alla musica simili ai loro omologhi di tutto il mondo. È necessaria una maggiore consapevolezza e conoscenza delle strategie di prevenzione e gestione degli infortuni in modo che questi studenti di musica possano sostenere carriere musicali senza compromettere la salute

Liberamente tradotto da

dott Alessandro Guerri medico specialista in medicina del lavoro

LA SICUREZZA SULLE NAVI CROCIERA

Pubblicazione realizzata da Inail Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione (Contarp) Confederazione Italiana Armatori 
La tutela della salute e sicurezza della cosiddetta ‘gente di mare’ passa anche attraverso una costante e capillare opera di divulgazione della cultura della prevenzione, finalizzata a rendere sempre più consapevoli i lavoratori del settore marittimo dei rischi e delle misure che i datori di lavoro sono tenuti ad adottare per migliorare il benessere e le condizioni di lavoro ed evitare quindi infortuni e malattie professionali.
In tale contesto nasce la collaborazione tra Inail e Confitarma che ha già portato nel 2013 alla realizzazione del Quaderno di formazione per la sicurezza sul lavoro in cucina a bordo delle navi e che è giunta  alla pubblicazione della terza edizione, aggiornata e fortemente ampliata, includendo tutto il personale addetto ai servizi di ‘hotel a bordo nave’.
Tale personale, che costituisce una parte rilevante in termini numerici dell’equipaggio delle navi passeggeri o da crociera, riveste un ruolo fondamentale nella gestione globale della salute e sicurezza a bordo.
Infatti, una maggiore consapevolezza dei rischi presenti in una nave da parte di lavoratori che sono a contatto diretto o indiretto con il pubblico, oltre ad essere fondamentale per la tutela degli stessi, sarà sicuramente più efficace anche nella tutela più generale della salute e sicurezza dei passeggeri. ( da portalecondulenti.it)
https://www.inail.it/cs/internet/docs/alg-pubb-salute-sicu-lavoro-personale-hotel-a-bordo.pdf

DIETA ANTINFIAMMATORIA ANCHE SUL LUOGO DI LAVORO

Promuovere la salute sul luogo di lavoro ma anche incentivare stili di vita sani è uno dei compiti che viene affidato al medico del lavoro .

Una dieta sana e un buon equilibrio psicofisico sono una millenaria ricetta per una lunga salute.

Tra i nemici da combattere gli studi identificano L ‘infiammazione cronica e per questo riportiamo un articolo apparso sul sito dottnet.it

Dai problemi cardiovascolari alle demenze, l’infiammazione è la madre di tantissime malattie ed è bene tenerla a bada giorno per giorno, sia a tavola con i cibi giusti, sia con il movimento fisico regolare, con tecniche di rilassamento e un tuffo nel verde per godere degli effetti anti-stress offerti dal contatto con la natura.  Lo spiega in un’intervista all’ANSA Maria Borelius, giornalista scientifica molto nota in Europa e autrice del libro già tradotto in molte lingue “Rivoluziona la tua salute! il metodo svedese per ritrovare felicità e benessere con uno stile di vita antinfiammatorio” (HarperCollins).

Tantissime malattie – rileva l’esperta – da quelle cardiovascolari al diabete e al sovrappeso, dalla depressione alle demenze, come pure molti tumori e malattie del tratto digerente sono legate a infiammazione sistemica (ovvero a livello di tutto l’organismo) di basso grado (non uno stato infiammatorio acuto ma transitorio come quello che si ha durante un’infezione), con meccanismi probabilmente molteplici e ancora non ben chiariti, anche se sappiamo, ad esempio, che l’infiammazione danneggia le pareti intestinali e i vasi sanguigni”. Ma ci sono dei rimedi cui possiamo ricorrere nella vita di tutti i giorni, spiega, per contenere lo stato infiammatorio, dalla dieta allo sport. A tavola si devono prediligere cibi con proprietà antinfiammatorie come il pesce ricco di omega 3 (ad esempio il salmone, le sardine etc) la frutta secca e i semi di chia; mangiare molta verdura e insalata, in particolare spinaci, broccoli e affini, rucola, spezie come aglio, timo, zenzero, rosmarino, prezzemolo, frutti di bosco e bacche di Goji.

E ancora, sì al consumo di yogurt non magro (ad esempio quello greco intero), cibi e bevande fermentate come il kefir che fanno bene al microbiota intestinale, ovvero i microrganismi che colonizzano il nostro intestino. Evitare, invece, cibi che favoriscono l’infiammazione come quelli troppo ricchi di zucchero, i cereali contenenti glutine, i grassi trans. Ma l’infiammazione si combatte anche alzandosi da tavola, facendo movimento fisico tutti i giorni, spiega Borelius, contrastando lo stress con la pratica di yoga, esercizi di respirazione e meditazione. È essenziale anche ritagliarsi dei momenti di felicità ogni giorno attraverso l’ascolto di musica, il contatto con la natura e l’arte.  È importante lavorare a questo cambiamento a piccolo passi, spiega: “si tratta di una strategia a lungo termine con benefici su tutti i fronti, aiuta a preservare le capacità mentali, a tenere il peso sotto controllo, a rimanere il corpo forte e flessibile.

Naturalmente – conclude – questo stile di vita deve divenire fonte di gioia e non un altro peso da sopportare nel vivere quotidiano già molto complicato e frenetico”.

 

 

ARMI EFFICACI CONTRO L’INFLUENZA :LAVARSI LE MANI E VACCINO

La stagione influenzale è dietro l’angolo, Lavare le mani con acqua corrente sembra la migliore difesa.

Il disinfettante per le mani potrebbe non essere efficace come la maggior parte della gente pensa, specialmente contro l’influenza. In un nuovo studio pubblicato da mSphere, i ricercatori hanno scoperto che lavarsi le mani sotto l’acqua corrente rimuove il virus dell’influenza dalle mani più velocemente di quanto non fosse possibile con la semplice uso superficiale  di disinfettante o alcool.

Già altri studi suggerivano che il lavaggio delle mani è il metodo migliore contro i germi, ma i risultati non sono sempre facilmente applicabili  nel mondo reale. Lo studio ha confrontato l’uso semplice del disinfettante per le mani (senza strofinarlo) con l’uso di acqua corrente e sapone (mentre si strofina le mani).

Mentre l’igiene delle mani è indispensabile per prevenire la diffusione di germi, raffreddori e virus come l’influenza, gli scienziati hanno discusso a lungo sull’efficacia del lavaggio delle mani rispetto ai disinfettanti. Lo studio di mSphere ha suggerito, anche con i suoi limiti, che l’uso del disinfettante per le mani può rimuovere il virus dell’influenza, ma è necessario molto più tempo rispetto al lavaggio delle mani. Il motivo principale? Il muco proveniente da bocca e dal naso, che veicola il virus dell’influenza quando infetti, non è facilmente penetrabile da un disinfettante alcolico.

“Avevamo previsto che il virus sarebbe stato protetto dal muco che lo avrebbe reso resistente ai disinfettanti alcolici “, afferma Hirose- ma sembrava molto più di quanto previsto.

Per la maggior parte delle persone, la scelta tra disinfettante e lavaggio delle mani con sapone è una questione di praticità. I dipendenti degli ospedali e delle strutture sanitarie sono tenuti a lavarsi le mani più volte al giorno e il disinfettante è talvolta l’opzione più rapida .

In caso di dubbio, è meglio  comunque usare acqua e sapone, dicono gli esperti. Altri studi hanno dimostrato che sapone e acqua rimuovono i germi in modo più efficace rispetto al solo lavaggio con acqua

Modi per prevenire l’influenza

Il CDC raccomanda di strofinare con acqua e sapone per almeno 20 secondi. Assicurati di pulire la parte posteriore delle mani, tra le dita e sotto le unghie.

Utilizzare un disinfettante per le mani (con almeno il 60% di alcol) come seconda opzione se un lavandino non è disponibile. È importante ricordare che i disinfettanti hanno qualche effetto sui virus del raffreddore e dell’influenza, ma non eliminano tutti i tipi di germi dalle mani. Un esempio è il Clostridium difficile, un “superbatterio” che può selezionarsi  come effetto collaterale dell ‘uso di antibiotici e  che non viene facilmente eliminato con un semplice disinfettante per le mani.

Evitare il virus dell’influenza non significa solo lavarsi le mani. Poiché l’influenza si diffonde comunemente nell’aria, è importante evitare il contatto con persone malate. Se ti ammali, resta a casa per evitare di infettare gli altri. Ma il modo numero uno per ridurre il rischio di contrarre l’influenza è in realtà la vaccinazione. Il CDC raccomanda la vaccinazione entro la fine di ottobre, in modo da essere protetto prima che la stagione di picco dell’influenza aumenti.

Da https://ohsonline.com/

liberamente tradotto ed adattato da

dott. Alessandro Guerri medico specialista in Medicina del Lavoro

SETTIMANA EUROPEA DELLA SICUREZZA E SALUTE SUL LAVORO

Tra il 21 e il 25 ottobre l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) e la sua rete di partner segnano una tappa importante della campagna Salute e sicurezza negli ambienti di lavoro. La Settimana europea per la sicurezza e la salute sul lavoro mira a sensibilizzare in merito alla sicurezza e alla salute sul luogo di lavoro e a promuovere una prevenzione attiva e partecipativa dei rischi. La Settimana europea di quest’anno sostiene l’attuale campagna Salute e sicurezza negli ambienti di lavoro in presenza di sostanze pericolose.

Secondo uno studio Eurobarometro, che ha coinvolto quasi 28 000 persone in 28 paesi, il 65% degli intervistati si preoccupa di essere esposto a sostanze chimiche pericolose. È qui che lo strumento elettronico sulle sostanze pericolose dell’EU-OSHA può essere d’aiuto. Lo strumento, disponibile gratuitamente, fornisce ai datori di lavoro il supporto e la consulenza necessari per gestire in modo efficace le sostanze pericolose nell’ambiente di lavoro.

Milioni di lavoratori in tutta Europa entrano spesso in contatto con sostanze pericolose sul posto di lavoro e l’uso di tali sostanze è in aumento. Questa esposizione può avere effetti negativi sulla salute dei lavoratori e sulla loro capacità di lavorare a lungo termine, per cui la prevenzione è estremamente importante. Centinaia di eventi e attività organizzate in occasione della Settimana europea per la sicurezza e la salute sul lavoro mirano a sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema e a incoraggiare lo scambio delle migliori pratiche per garantire un’efficace prevenzione dei rischi.

Christa Sedlatschek, direttore esecutivo dell’EU-OSHA, ritiene essenziale che tutte le imprese europee abbiano accesso alle conoscenze e alle risorse necessarie per migliorare la gestione dei rischi e sottolinea il ruolo centrale che la campagna Ambienti di lavoro sani e sicuri ha svolto in questo senso: Secondo uno studio Eurobarometro , che ha coinvolto quasi 28 000 persone in 28 paesi, il 65 % degli intervistati è preoccupato per l’esposizione a sostanze chimiche pericolose. È qui che lo strumento elettronico sulle sostanze pericolose dell’EU-OSHA può essere d’aiuto. Lo strumento, disponibile gratuitamente, fornisce ai datori di lavoro il supporto e la consulenza necessari per gestire in modo efficace le sostanze pericolose nell’ambiente di lavoro.

Lo strumento elettronico interattivo, specificamente creato per microimprese e piccole imprese, aiuta le aziende a valutare i rischi connessi all’uso di sostanze pericolose e fornisce loro consigli personalizzati sulle buone pratiche e sulle modalità di applicazione di misure efficaci sul luogo di lavoro. A partire dalla sua introduzione, nel maggio 2018, sono state registrate ben 26 000 visite e lo strumento è stato adattato per Islanda , Norvegia e Portogallo. Altre versioni nazionali seguiranno più avanti.

L’EU-OSHA lavora a stretto contatto con la sua vasta rete di partner per promuovere la Settimana europea per la sicurezza e la salute sul lavoro e garantirne il successo. L’Agenzia ringrazia i suoi punti focali nazionali, i partner ufficiali della campagna e i partner nel settore dei media, in particolare per il sostegno fornito, fondamentale per il successo della Settimana europea.SETT

QUALITÀ ARIA INDOOR E NUOVE TECNOLOGIE

Garantire al personale di sentirsi soddisfatto e in salute è importante non solo come obiettivo etico ma ha ricadute anche sul rendimento lavorativo e le giornate di malattia .

La cura dell’ambiente di lavoro è fondamentale in questo senso. Con lo sviluppo delle nuove tecnologie intelligenti le aziende  sono sempre più in grado di combinare le informazioni del propri lavoratori integrate da quelli dei sistemi digitali . Diventerà sempre più difficile parlare della cosidetta  “Sick Building Syndrome” (SBS) .

Sick Building Syndrome” sta tornando?

Questa sindrome alquanto controversa è stata identificata negli anni ’70, quando i dipendenti si lamentavano di una serie di sintomi irritatori  sul luogo di lavoro  come  bruciore agli occhi, gola irritata e mal di testa  etc . Recenti studi del nord Europa  dal Regno Unito alla Finlandia suggeriscono che la valutazione di questa sindrome  potrebbe tornare di attualità . Un sondaggio  in questi studi ha rilevato che l’80% dei lavoratori ritiene che la scarsa qualità dell’aria indoor sia un fattore negativo per la loro salute fisica e mentale  Fortunatamente, grazie ai progressi digitali nella tecnologia “intelligente “ le aziende possono essere proattive nel monitorare e migliorare diversi aspetti della qualità dell’aria sul luogo di lavoro.

Gestire la muffa

Le ricerche mediche hanno confermato un legame tra la presenza di muffe e alcuni dei sintomi tipici della SBS, come tosse, respiro sibilante e irritazione nasale. Poiché la muffa è spesso il risultato di elevata umidità, la Environmental Protection Agency raccomanda di mantenere livelli di umidità tra il 30-50% per evitare muffe e conseguenti sintomi di SBS. L’installazione di sensori intelligenti wireless per misurare e mantenere questi livelli è ora una misura preventiva relativamente economica ed efficace. Avere il posto di lavoro regolarmente monitorato ad identificare la presenza di muffe è anche una precauzione , che consente di risparmiare denaro nel lungo periodo identificando e rimuovendo le potenziali cause di malattie  in anticipo.

Quando  l’anidride carbonica rende creativi

Se i livelli di anidride carbonica sono da moderati a elevati, i sintomi possono includere nausea e vertigini. Ancora una volta, i sensori intelligenti wireless sono un buon investimento per combattere il problema di alti livelli di anidride carbonica. Tuttavia, le aziende possono anche diventare un po ‘più creative con la nuova tecnologia a loro disposizione. Alcune organizzazioni hanno creato pareti con piante per interni intelligenti, che assorbono CO2 e producono ossigeno quando i livelli raggiungono un certo livello per migliorare attivamente la qualità dell’aria.

Altre soluzioni intelligenti

Alcuni sintomi di SBS, come mal di testa e vertigini, possono essere attenuati dall’illuminazione intelligente o dai termostati, che possono essere impostati per mantenere i dipendenti a proprio agio mentre lavorano. Potrebbe essere possibile creare zone differenziate, in modo che i dipendenti possano scegliere di attenuare l’illuminazione intensa se necessario o di illuminarla per un determinato compito. In futuro, la tecnologia indossabile potrebbe anche essere una preziosa fonte di dati che i datori di lavoro potranno utilizzare nella loro analisi delle condizioni di lavoro.

Man mano che la tecnologia migliora, le aziende hanno a portata di mano soluzioni più convenienti ed efficaci per ridurre il rischio di Sindrome da edificio malato. L’installazione di sensori intelligenti wireless è tra l ‘altro ora un’opzione molto più economica che in passato poiché i sensori non sono solo più sofisticati ma durano anche più a lungo e richiedono meno manutenzione. I datori di lavoro che si muovono in questa direzione dovrebbero trovarsi premiati a lungo termine con dipendenti più sani, più produttivi e coinvolti.

liberamente tradotta da

dott .Alessandro Guerri medico specialista in medicina del Lavoro

HSE SYMPOSIUM 2019

Health, Safety and Environment Symposium” è un evento di rilevanza nazionale dedicato al tema della sicurezza e della prevenzione, ideato e organizzato dal Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università degli Studi di Napoli Federico II” e dall’Associazione Europea Prevenzione.

Il 25/26 ottobre 2019 a Napoli, esponenti del mondo accademico, istituzionale e imprenditoriale confronteranno le proprie esperienze e avranno la possibilità di dibattere su argomenti riguardanti la salute, l’ambiente e la sicurezza, al fine di perseguire obiettivi unici in tema di prevenzione e trovare aspetti comuni e punti di convergenza oltre le diversità degli approcci con i quali ciascun ‘attore’, in funzione delle proprie competenze e prerogative e degli obiettivi da raggiungere, presta la sua opera intellettuale alla causa.