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REGALI DI NATALE AL TEMPO DELLO SMART WORKING

Da La stampa

Dal 2020 abbiamo sicuramente imparato che il computer può essere nostro amico. Può farci vedere i nostri cari quando dobbiamo rimanere chiusi in casa per la quarantena, o distrarci dopo ore e ore di smart working con una lunga sessione di gioco online.

Per il 2021, quindi è bene prepararsi nel migliore dei modi, e regalarci (o regalare a chi fa la stessa vita) strumenti e oggetti utili a rendere più interessante e meno faticosa la vita da scrivania (la lista seguente contiene solo prodotti attualmente disponibili, quindi niente Playstation 5 e Xbox Series S o X).

Scrivania
Il pezzo forse più importante. Senza scrivania si lavora sul divano o sul tavolo. La scrivania regolabile in altezza RODULF di IKEA è il modo perfetto per lavorare con flessibilità. Si attacca alla corrente e c’è una pulsantiera per alzarla e abbassarla, per passare da una postazione con sedia a una in piedi.

Sedia

Il pezzo più importante per il benessere del corpo. Con una sedia senza schienale, o senza una buona imbottitura o design ergonomico, i dolori alla cervicale sono all’ordine del giorno. C’è la sedia Sayl, oppure la Logitech Embody, in collaborazione con Herman Miller, che è studiata nei minimi dettagli per offrire il massimo supporto durante tutta la giornata.

Computer desktop

La domanda per i computer desktop è diminuita anno dopo anno, ma ha ripreso a salire dopo che la maggioranza della forza lavoro ha iniziato a lavorare da casa. Per spendere il giusto, e al contempo avere prestazioni ottimali senza fronzoli, il nuovo Mac Mini (2020) con chip M1 è la scelta migliore. A partire da 819€ con 8 GB di RAM e 256 GB di SSD, permette di eseguire tutte le app più conosciute con estrema velocità e anche molti giochi.

Monitor

Fino a qualche anno fa, la tendenza era quella di comprare due o più monitor e usarli insieme per avere uno schermo complessivo più ampio. Ma poi sono arrivati i monitor Ultrawide e LG, con il suo 21:9 da 34” che costa circa 300€ è una delle soluzioni migliori che si possono scegliere. Per puntare più in alto, ci sono anche i monitor curvi, che sono ottimi per avere una visione più immediata di tutta la scrivania, ma sono un po’ meno indicati per i giochi.

Webcam

È probabilmente l’accessorio più utilizzato del 2020: con il sempre crescente bisogno di apparire in video per colmare l’assenza di contatto fisico, la webcam è il punto di contatto con cui ci si mostra al mondo esterno. La Logitech C920S, introvabile per molti mesi, è Full HD 1080p con 30 frame al secondo (fps) e ha anche il copriobiettivo, per mantenere la privacy fuori dalle riunioni, lezioni online e happy hour su Zoom.

Microfono

Se il video è importante, lo è anche l’audio. Il Blue Yeti è forse il microfono più popolare tra Youtuber, podcaster e streamer alle prime armi, ma è anche un ottimo microfono per riunioni e lezioni online. Se non c’è spazio sulla scrivania o si vuole trovare un posizione fissa, si può anche abbinare a un supporto per microfono.

Stampante

Tutto è sempre più digitale, e c’è sempre meno bisogno di portare su carta i documenti. Ma se proprio serve, c’è la HP Envy 6020 che costa meno di 100€ e supporta la stampa Wi-Fi tramite AirPrint di Apple, HP ePrint e Wi-Fi Direct.

Hard disk

Se Google Drive e iCloud Drive costano troppo o non si vuole sacrificare la privacy per immagazzinare le decine di migliaia di foto di famiglia o i documenti della propria attività, c’è My Cloud Home di Western Digital, un hard disk esterno che funge da cloud personale, con una capienza fino a 8 TB.

Mouse e tastiera

Per passare tutta la giornata davanti al computer, c’è anche bisogno di buona attrezzatura per scorrere le pagine, scrivere e giocare. Il mouse Logitech MX Master 3 (sopra un tappetino ergonomico) è la migliore scelta per chi è abituato, o riesce ad abituarsi, allo scroller da pollice e prende un po’ di tempo per configurare tutti i pulsanti a lato. La tastiera Logitech K380 invece è piccola, non ha il tastierino numerico ma i tasti sono tondi, ideali per lunghe sessioni di scrittura.

Intrattenimento

Per non rimanere al computer anche durante i momenti di svago, ci si può alzare e spostare, mettendo in testa l’Oculus Quest 2, il visore VR che non ha bisogno di collegamento al PC per funzionare. Una partita di Beat Saber tra una riunione e l’altra mantiene il corpo in esercizio e fa rilassare la mente.

Accessori

Se c’è ancora spazio sulla scrivania, è bene mettere anche una stazione di ricarica wireless, per esempio quella di Belkin, per caricare in un solo posto le cuffie, lo smartwatch (questa stazione carica solo l’Apple Watch) e lo smartphone. E infine, per arrivare a sera sveglio e pronto per godersi un po’ di meritato riposo, ci si può fare un caffè dopo pranzo con la macchinetta per caffè Beko.

Pulizia

Dyson 360 Heurist è un aspirapolvere robot colorato e di dimensioni ridotte, perfetto per la pulizia quotidiana di ambienti non troppo grandi. Grazie ai sensori e all’intelligenza artificiale di cui è dotato, crea una mappa della casa e dall’app si possono scegliere quali zone pulire (e con che livello di aspirazione) e quali invece saltare. Funziona anche al buio, passa sotto i mobili e non si ferma davanti a niente, perché non ha ruote ma cingolati, come un piccolo carro armato.

TESTS COVID IN LABORATORIO E SANITÀ PUBBLICA

Ministero della Salute – Istituto Superiore di Sanità
Nota tecnica ad interim. Test di laboratorio per SARS-CoV-2 e loro uso in sanità pubblica.
Aggiornata al 23 ottobre 2020.

iii, 10 p.

Il documento fornisce le indicazioni ad interim per la diagnostica di SARS-CoV-2 e i criteri di scelta dei test disponibili a seconda dei diversi contesti per un loro uso razionale e sostenibile in termini di risorse.

Ministero della Salute – Istituto Superiore di Sanità
Interim Technical note. Laboratory testing for SARS-CoV-2 and their use in public health.
Updated on October 23, 2020.

iii, 10 p.

This document provides current interim guidance on the correct, rational and sustainable use of SARS-CoV-2 diagnostics and the ongoing criteria for choosing the right available test in each context.

Da Iss

 Pubblicato il 04/11/2020

POLLINOSI E SALUTE OCCUPAZIONALE

Allergie da pollini: approccio integrato per la tutela della salute pubblica e occupazionale

Le allergie rappresentano condizioni multifattoriali che necessitano di un approccio integrato, multidisciplinare e condiviso prendendo in considerazione i fattori di esposizione ambientali di origine fisica, chimica, biologica, nonché i co-fattori in grado di modulare gli effetti, le condizioni fisio-patologiche di ciascun individuo e la capacità di risposta individuale.

Il fact sheet rappresenta un prodotto realizzato nell’ambito delle collaborazioni in un progetto di ricerca sulle esposizioni a inquinanti aerodispersi di varia natura tra cui i pollini. La realizzazione di materiale informativo da indirizzare ai lavoratori e ad altri gruppi a rischio ha rappresentato uno degli obiettivi del progetto.

Prodotto: Fact sheet
Edizioni: Inail – 2020
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

LAVORARE IN PIGIAMA IN SMART WORKING FA MALE

Lavorare da casa e restare tutto il giorno in tuta o in pigiama, senza doversi vestire di tutto punto, può sembrare uno dei “vantaggi” dello smart working, che in molti hanno conosciuto dallo scoppio della pandemia. Tuttavia, un nuovo studio australiano avverte che questa condizione può provocare un deterioramento della salute mentale. Alla ricerca, condotta nel pieno del lockdown di aprile e maggio, hanno partecipato 163 accademici e ricercatori provenienti da varie zone del Paese, ed è stato pubblicato sul Medical Journal of Australia. Ne è emerso che coloro che lavoravano da casa in pigiama hanno rivelato peggiori condizioni di salute mentale, rispetto a chi, avendo figli piccoli in casa, era indotto a vestirsi più normalmente.

Lo studio, condotto da accademici del Woolcock Institute of Medical Research di Sydney, conclude che «una maggiore percentuale di persone che indossano il pigiama durante le ore di lavoro riporta un declino di salute mentale durante la pandemia, rispetto a chi si veste prima di andare al computer». «La dura realtà delle grandi città, con alti costi immobiliari, fa sì che molti accademici e ricercatori non possano permettersi case con studi o aree di lavoro separate», scrivono gli autori della ricerca Cindy Thamrin e David Chapman. «Quanto alla produttività, la più alta si registra in chi è chiamato a svolgere compiti specifici, come scrivere articoli scientifici, mentre i ricercatori alle prime armi fanno più fatica a destreggiarsi»

Da il messaggero

QUATTRO RAMPE DI SCALE PER MISURARE COME STA IL CUORE

Da Dottnet.it

Per sapere se il cuore è in salute basta fare quattro rampe di scale in meno di un minuto. Se si eccede il minuto e mezzo nel fare questo esercizio può voler dire che la salute cardiaca è sotto al livello ottimale e rivolgersi a un medico può aiutare.  Lo rileva una ricerca spagnola presentata all’ Eacvi – Best of Imaging 2020, un congresso scientifico della Società Europea di Cardiologia. “L’idea – spiega Jesús Peteiro, cardiologo dell’ospedale universitario A Coruña- era di trovare un metodo semplice ed economico per valutare la salute del cuore. Questo può aiutare i medici a selezionare i pazienti che devono svolgere esami più approfonditi “.Lo studio ha incluso 165 pazienti sottoposti a test da sforzo a causa di una malattia coronarica nota o sospetta. I partecipanti hanno camminato o corso su un tapis roulant, aumentando gradualmente l’intensità.

La capacità di esercizio è stata misurata come equivalenti metabolici (Met). Dopo aver riposato per 15-20 minuti, ai pazienti è stato chiesto di salire quattro rampe di scale (60 gradini) ad un ritmo veloce senza fermarsi, ma anche senza correre .I ricercatori hanno analizzato la relazione tra gli equivalenti metabolici raggiunti durante i test da sforzo e il tempo impiegato per salire quattro rampe di scale. I pazienti che hanno salito le scale in meno di 40-45 secondi hanno ottenuto più di 9-10 Met. Studi precedenti hanno dimostrato che 10 Met durante un test da sforzo sono collegati a un basso tasso di mortalità (1% o meno all’anno o 10% in 10 anni).

Sempre rispetto alla salute cardiovascolare, uno studio pubblicato su Scientific Reports ha evidenziato che le apnee ostruttive del sonno mettono a dura prova anche il cuore. Secondo la ricerca dell’Università della Finlandia orientale, eventi respiratori notturni più lunghi nei pazienti con apnee ostruttive del sonno causano una maggiore variabilità immediata della frequenza cardiaca e cambiamenti marcati negli intervalli tra i battiti sono associati a una ridotta vigilanza diurna.

REGOLAMENTO REACH & BANCA DATI SCIP

Da Tharsos.it

Il Regolamento REACH prevede l’obbligo di comunicazione lungo la catena di approvvigionamento delle informazioni sulle sostanze negli articoli (articolo 33, paragrafo 1 del Regolamento REACH); il funzionamento di tale sistema di scambio di informazioni favorisce la tracciabilità delle sostanze chimiche nei prodotti. Le informazioni saranno rese note attraverso la Banca Dati SCIP, che, quindi, deve essere arricchita attraverso le comunicazioni che gli obbligati dovranno effettuare.

Abbiamo realizzato una nota di approfondimento in merito che potete leggere al seguente link.

WEBINAR ASSOLOMBARDA SULLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO

Ciclo di webinar organizzato dall’Area Salute e Sicurezza sul Lavoro.

Con la riapertura nel mese di gennaio 2021 e con la progressiva ripresa delle attività, Assolombarda continua ad accompagnare le aziende in questa fase di transizione. I webinar approfondiscono gli aspetti legati alla gestione della salute e sicurezza dei lavoratori in relazione alla necessità di prevenire i contagi da COVID-19.
La necessità di garantire la continuità delle attività produttive deve infatti essere ancora letta in relazione ai problemi che pone COVID-19.

Item degli incontri

  • 15 gennaio – COVID-19 – Pandemic fatigue: il concetto di benessere secondo l’OMS e il D.Lgs. n. 81/2008 (art. 2 lett. o)
  • 28 gennaio – COVID-19 e salute e sicurezza sul lavoro: punto sulle norme in vigore e sulla valutazione dei rischi e aspetti medici legati
  • 11 febbraio – Webinar Progetto di Vicepresidenza “Safe Business – Sicurezza e Business Continuity – Cosa Resterà Dell’esperienza COVID-19?”
  • 25 febbraio – Ruolo del preposto nel controllo delle misure per la prevenzione del contagio in azienda
  • 4 marzo – Misure di emergenza, anche in relazione all’emergenza COVID-19

Da Assolombarda.it

COME PREVENIRE L’INQUINAMENTO INDOOR DA COVID

Da Le Scienze

Mantenere il giusto grado di umidità e un adeguato ricambio d’aria evita la propagazione del virus negli ambienti al chiuso, specialmente dove il rischio è più alto, come ospedali e studi medici. Lo conferma uno studio internazionale condotto, tra gli altri, da ricercatori Cnr-Isac e pubblicato sull’International Journal of Environmental Research and Public Health

È risaputo che il Sars-Cov-2 non si trasmette solo per contatto diretto, ma può diffondersi attraverso l’aria tramite “droplet”, le goccioline di saliva nebulizzata. “Sebbene il virus, di per sè, abbia dimensioni dell’ordine di un centinaio di nanometri (il diametro di un capello è di 50.000-180.000 nanometri), è verificato che una persona infetta, attraverso la respirazione, la vocalizzazione, la tosse, gli starnuti, può emettere un aerosol contenente potenzialmente il SARS-CoV-2”, spiega Francesca Costabile, ricercatrice dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isac).

Uno studio pubblicato sull’International Journal of Environmental Research and Public Health da Cnr-Isac, in collaborazione con il tedesco Leibniz Institute for Tropospheric Research, il CSIR-National Physical Laboratory indiano e il 2B Technologies- Boulder (USA), suggerisce opportune strategie di prevenzione e mitigazione del rischio di trasmissione aerea del virus. “Oltre che in composizione, le particelle di tali aerosol variano notevolmente in dimensioni, da meno di 1.000 nanometri, il diametro delle polveri sottili, a valori superiori ai 5.000 nanometri, dimensione delle tipiche droplets respiratorie”, prosegue Costabile.

“La relazione fra dose inalata e infettività per il SARS-CoV-2 dipende fortemente dalle dimensioni: la capacità di penetrazione nel tratto respiratorio basso, di traslocazione sistemica in tutto il corpo umano e di attacco a organi bersaglio particolarmente vulnerabili, primo fra tutti il cervello”.Il rischio, insomma, varia drasticamente con le dimensioni di tali particelle di aerosol.

“Ispirandoci al principio di precauzionalità, l’obiettivo principale del lavoro è stato riconoscere, sulla base di dati già pubblicati, l’esistenza di un rischio dovuto alla possibile trasmissione airborne del SARS-CoV-2 in particolari ambienti indoor. E quindi proporre linee guida semplici e chiare a ospedali, studi medici, locali pubblici e altri ambienti simili”, avverte la ricercatrice Cnr-Isac.

“Robusti risultati di laboratorio dimostrano come la trasmissione del virus, in ambienti privi di radiazione solare, sia favorita da condizioni secche e fredde. Su tale base – all’interno di ambienti chiusi con luce solare diretta fredda, secca e con ventilazione insufficiente – raccomandiamo innanzitutto: di mantenere un’adeguata umidificazione dell’aria interna (nel range 40-60%), soprattutto laddove ci si trovi in condizioni di temperature sotto i 20° C, l’utilizzo di purificatori d’aria, di un’adeguata ventilazione meccanica anche nei periodi invernali e la misura della concentrazione del biossido di carbonio (CO2) in aria, da mantenere sotto le 1000 ppm. Sconsigliamo, infine, l’utilizzo di nebulizzatori in alcune procedure mediche e di tipologie di disinfettanti per le pulizie come quelli al perossido di idrogeno. In assenza di queste precauzioni il rischio potrebbe permanere pur indossando la mascherina chirurgica”.

Tali linee guida hanno il fine di ridurre il rischio di trasmissione per via aerea, per esempio in ospedali e case di cura, poiché sono ancora poche le nazioni come Canada, Belgio e Svizzera, che abbiano adottato strategie contro il rischio potenziale della trasmissione airborne del SARS-CoV-2, grazie anche al supporto degli scienziati. “Riteniamo che sia proprio questo uno dei compiti più importanti per la ricerca, in questo particolare momento”, conclude Costabile. “Il nostro studio rappresenta uno dei risultati della linea di ricerca delineata all’interno del Cnr-Isac con la creazione di working groups tematici dedicati al Covid-19 nel periodo del lockdown”.

LINEE GUIDA AIFA TERAPIA COVID

Da Dottnet.it

L’Agenzia ha pubblicato un ampio documento sui farmaci da utilizzare in ambito domiciliare e ospedaliero per i pazienti con Covid

AIFA ha pubblicato le linee guida aggiornate (clicca qui per scaricare il documento completo) sui  farmaci da utilizzare in merito ai trattamenti destinati ai pazienti COVID-19 nel setting ospedaliero e domiciliare definendo lo standard di cura alla luce delle attuali evidenze di letteratura. Le raccomandazioni tengono conto dell’evoluzione delle conoscenze acquisite e riflettono le indicazioni contenute in dettaglio nelle schede informative sui farmaci. In particolare, nel contesto ospedaliero, viene chiarito come l’attuale standard di cura sia rappresentato dall’utilizzo di corticosteroidi ed eparina. Nel contesto domiciliare le raccomandazioni individuano specifiche condizioni cliniche in cui questi farmaci possono essere utilizzati.



Farmaci da usare per i pazienti a domicilio