COME PREVENIRE L’ INFEZIONE COVID19 NEGLI AMBULATORI
In vista della riapertura degli ambulatori, il gruppo tecnico dell’Ordine dei Medici chirurghi e Odontoiatri di Roma e Provincia ha elaborato un documento per medici e odontoiatri contenente le “Indicazioni Operative per la prevenzione da contagio SARS-CoV-2”.
Il documento è diviso per aree tematiche: misure di prevenzione e protezione per gli operatori; misure organizzative dei luoghi di lavoro; misure specifiche di prevenzione e limitazione del contagio per i pazienti; organizzazione degli spazi di lavoro; guida al corretto utilizzo dei Dpi, con specificate le differenze tra le varie mascherine; il triage telefonico; la sanificazione e la disinfezione degli ambianti di lavoro; i test sierologici.
ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI DI LAVORO
AREE PRE-CLINICHE (sala d’attesa, reception, spazi amministrativi, bagno pazienti)
- Rispettare la distanza interpersonale di almeno 1 metro (il rischio aumenta quando il contatto è ravvicinato (< 1 metro) e prolungato (> 15 minuti);
- Affiggere all’ingresso e nei luoghi maggiormente visibili appositi depliants informativi;
- Mettere a disposizione idonei mezzi detergenti per le mani anche grazie a specifici dispenser;
- Organizzare le sedute in sala d’attesa considerando 2 mq per persona ed eliminare riviste, libri, giocattoli per bambini etc.;
- Anche nei bagni utilizzare sempre materiale monouso;
- Il personale adibito alle sole attività di segreteria dovrà indossare apposite mascherine chirurgiche e provvedere alla disinfezione delle mani con appositi prodotti. Potrà, eventualmente, utilizzare guanti monouso;
- Sul bancone della reception, ove possibile, posizionare schermi protettivi trasparenti;
- Se il paziente deve firmare dei documenti e non ha una penna con sè, fornire una penna che non verrà riconsegnata all’operatore.
AREE CLINICHE (sale visite, locali operativi)
L’operatore deve lavare le mani prima e dopo di ogni visita e indossare gli opportuni dispositivi di protezione individuale (DPI) per le vie respiratorie, gli occhi e le mucose (criterio di prossimità operatore-paziente):
- Se il paziente può mantenere la mascherina durante la visita, allora l’operatore indosserà una mascherina con capacità filtrante FFP2 o equivalente;
- Se il paziente non può mantenere la mascherina, l’operatore indosserà gli adeguati DPI (visiere/schermi, occhiali protettivi e mascherine con capacità filtrante FFP2 o superiore).
Tutte le attività che vengono svolte per il singolo paziente devono essere precedute da una opportuna preparazione dello strumentario, materiali etc. sui piani di lavoro adeguatamente disinfettati. Sostituire, ove possibile, strumenti che generano aerosol con strumenti che non generano aerosol e utilizzare sistemi di aspirazione che riducano la dispersione di aerosol nell’ambiente circostante. Coprire con materiale monouso, ove possibile, le superfici che possono venire a contatto col paziente. Per ridurre il consumo improprio ed eccessivo di DPI è opportuno che gli operatori evitino di uscire dalle aree cliniche durante la visita/trattamento al paziente.
AREE AD USO ESCLUSIVO OPERATORI SANITARI (sala sterilizzazione, spogliatoi, bagni e spazi privati)
- Portare sempre la mascherina se vi è più di una persona nello stesso locale e non si può rispettare la distanza interpersonale di almeno 1 metro.
- Le divise da lavoro non devono essere portate a casa ma lavate all’interno del presidio sanitario o consegnate a ditta specializzata (servizio lavanderia).
AREE MISTE (locali tecnici e qualsiasi ambiente che prevede il contatto con lavoratori esterni al presidio sanitario)
- Per l’accesso di fornitori esterni o manutentori individuare opportune tempistiche al fine di evitare occasioni di contatto con i pazienti.
- La consegna di materiale e dispositivi medici deve avvenire, ove possibile, ad orari concordati, previo appuntamento, e in prossimità dell’ingresso.
- Gli involucri esterni dei materiali consegnati (dispositivi medici) devono essere opportunamente disinfettati con soluzione idroalcolica e panno monouso.
UTILIZZO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)
La selezione del tipo di DPI deve tenere conto:
- del tipo di trasmissione (da droplets e da contatto);
- se si eseguono manovre e procedure a rischio di produrre aerosol delle secrezioni del paziente. I dispositivi di protezione individuale possono essere considerati come una misura efficace per la protezione dell’operatore sanitario solo se inseriti all’interno di un più ampio insieme di interventi che comprenda controlli procedurali e organizzativi del lavoro.
Tutti i DPI, sia monouso che riutilizzabili, vanno cambiati, in caso di produzione di aerosol, tra un paziente ed un altro. Praticare l’igiene delle mani prima di indossare, prima di rimuovere e dopo aver rimosso i DPI. Durante l’esecuzione di procedure che possono determinare aerosol, schizzi di sangue o di altri liquidi biologici (es. saliva), bisogna indossare i corretti DPI (visiere/schermi, occhiali protettivi, filtranti facciali FFP2 o con capacità filtrante superiore, cuffia, camice idrorepellente, guanti, calzari) per proteggere l’operatore dal rischio di contaminazione.
MASCHERINE CHIRURGICHE
Le mascherine chirurgiche hanno lo scopo di evitare che chi le indossa contamini l’ambiente, in quanto limitano la trasmissione di agenti infettivi e ricadono nell’ambito dei dispositivi medici di cui al D.Lgs. 24 febbraio 1997, n.46 e s.m.i. e al nuovo Regolamento UE 2017/745. Sono utilizzate in ambiente sanitario e in luoghi ove si presti assistenza a pazienti.
Le mascherine chirurgiche, per essere sicure, devono essere prodotte nel rispetto della norma tecnica UNI EN 14683:2019, che prevede caratteristiche e metodi di prova, indicando i requisiti di:
- resistenza a schizzi liquidi;
- traspirabilità;
- efficienza di filtrazione batterica;
- pulizia da microbi.
In ambiente sanitario sono consigliate anche per l’utilizzo da parte dei pazienti e di altre persone per ridurre il rischio di diffusione delle infezioni.
TRIAGE TELEFONICO
È consigliabile contattare il paziente prima dell’appuntamento (preferibilmente il giorno antecedente) per raccogliere alcune informazioni inerenti il suo stato di salute, rassicurandolo che si tratta di semplici domande rivolte a tutti i soggetti che richiedono prestazioni sanitarie. Il triage telefonico serve a valutare la presenza di sintomi che possano essere correlati ad un’infezione di COVID-19.
Compilare una scheda, con le informazioni richieste, che sarà poi rivista insieme al paziente durante l’appuntamento in sede. Informare il paziente che al suo arrivo verrà misurata la temperatura corporea. In caso di sintomi sospetti riconducibili a COVID-19, la scelta di confermare o procrastinare l’appuntamento è in capo esclusivamente al personale medico-odontoiatrico, nel rispetto delle indicazioni degli organi competenti.
TRIAGE IN OFFICE
- Sottoporre il paziente al controllo della temperatura corporea mediante termometro senza contatto;
- Ridurre, per quanto possibile, l’ingresso ad accompagnatori che, ove presenti, devono essere anch’essi sottoposti a triage;
- Evitare strette di mano o contatti fisici;
- Fornire al paziente e all’eventuale accompagnatore (dopo aver fatto loro disinfettare le mani) apposita mascherina chirurgica, se sprovvisti o considerata inadeguata;
- Informare il paziente sulle necessarie cautele e le misure adottate per ridurre al minimo il rischio di contrarre il virus SARS-CoV2.
In caso di paziente sintomatico o con febbre pari o superiore a 37,5°, il medico o l’odontoiatra valuterà l’indifferibilità della prestazione e contatterà il medico di medicina generale del paziente per informarlo sulle condizioni di salute rilevate. Il paziente deve riporre abiti non indispensabili, oggetti personali, borse, telefoni, etc. in un apposito contenitore personale (borsa, sacco, zaino monouso) consegnato prima di entrare nell’area clinica e che potrà portare via con sè al termine dell’appuntamento.
In via alternativa, è possibile utilizzare contenitori deposito da disinfettare tra un paziente ed un altro. A conclusione della prestazione medico-odontoiatrica, fornire al paziente tutte le informazioni utili, invitandolo a contattare il professionista per qualsiasi nuova sintomatologia riscontrata e non evidenziabile al momento della visita/trattamento, imputabile ad una possibile infezione da SARS-CoV2.
SANIFICAZIONE E DISINFEZIONE DEGLI AMBIENTI
- L’aerazione naturale all’interno dei locali chiusi, ovvero il ricambio d’aria meccanico quando quello naturale non è possibile, rappresenta il sistema di sanificazione più semplice e rapido da adottare per ridurre il rischio di trasmissione di agenti infettivi.
- Al termine della giornata lavorativa, prima di uscire dai locali, detergere il pavimento, senza asciugarlo, con acqua e ipoclorito di sodio 1% in soluzione (solo per superfici compatibili all’utilizzo di tale sostanza). Accendere l’impianto di condizionamento e posizionarlo sulla funzione «deumidificatore»: al mattino si avrà un ambiente asciutto e le eventuali goccioline che contengono il virus, posizionate sulle superfici, saranno disidratate.
- Aumentare il livello di pulizia ambientale: le superfici a maggior contatto, come piani di lavoro, maniglie delle porte e delle finestre, gli interruttori della luce, tastiere PC, mouse etc. devono essere disinfettati periodicamente durante la giornata lavorativa.
- Per i servizi igienici va effettuata, dopo ogni utilizzo, una disinfezione delle superfici con acqua ed ipoclorito di sodio 0,5% in soluzione, areando opportunamente dopo l’impiego. Si consiglia di lasciare tale spruzzatore all’interno dei locali e disinfettarlo ogni volta con soluzione idroalcolica. Agli utenti va comunicata tale procedura, prestando particolare attenzione negli studi pediatrici o in studi frequentati da bambini.
- Pulire settimanalmente, in base alle indicazioni fornite dal produttore e ad impianto fermo, i filtri dell’aria dei sistemi di ricambio e climatizzazione. Evitare di utilizzare e spruzzare prodotti per la pulizia, quali detergenti/disinfettanti spray, direttamente sul filtro per non inalare sostanze inquinanti durante il funzionamento.
- La pulizia e disinfezione dei locali può essere svolta manualmente o meccanicamente e deve essere commisurata al tipo di attività, con particolare riferimento a prestazioni che generano la produzione di aerosol (in quest’ultimo caso deve essere effe4uata tra un paziente ed un altro).
- In caso di persona positiva a COVID-19 o quarantena certificata prevedere una sanificazione straordinaria da parte di una di4a specializzata che rilasci apposita attestazione.
ULTERIORI INDICAZIONI
Aggiornare il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), ove previsto, secondo il D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Procedere ad aggiornare la formazione e informazione del personale, con specifico addestramento sull’utilizzo dei DPI forniti, in base alle disposizioni del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. È opportuno che sia coinvolto il Medico Competente, ove previsto, per le identificazioni dei lavoratori con particolari situazioni di fragilità e per il reinserimento di soggetti con pregressa infezione da COVID-19. Prevedere, ove richiesto dal fabbricante o produttore, una manutenzione delle apparecchiature. Predisporre, ove possibile, uno spazio dedicato per effettuare il triage in office ai pazienti. Potrà essere effettuato il controllo della temperatura del personale (previa sua autorizzazione) all’inizio di ogni turno di servizio, con l’obbligo di rimanere al proprio domicilio in presenza di febbre o altri sintomi influenzali.