Novità

POLVERI SOTTILI E OSTEOPOROSI

Da dottnet.it

L’inquinamento indebolisce le ossa e aumenta il rischio di osteoporosi. Lo rivela uno studio condotto da epidemiologi del Barcelona Institute for Global Health (ISGlobal) su oltre 3700 persone in India.   La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Jama Network Open: gli epidemiologi hanno confrontato la qualità di massa e densità ossea dei partecipanti con i livelli di inquinamento medi delle rispettive aree di residenza, in particolare i livelli di polveri sottili (il particolato fine di diametro di 2,4 nanometri o minore). E’ emerso un collegamento tra livelli di inquinamento e massa ossea, che appariva ridotta al crescere delle concentrazioni di polveri sottili nell’area di residenza dei partecipanti.

“Questo studio contribuisce a colmare un vuoto della ricerca su inquinamento e salute delle ossa – sostiene Otavio Ranzani, primo autore del lavoro – L’inalazione delle particelle inquinanti potrebbe portare alla perdita di massa ossea per stress ossidativo e infiammazione causati dallo smog”. 

“I nostri risultati indicano che le polveri sottili sono rilevanti per la salute delle ossa a diversi livelli di inquinamento, incluse le concentrazioni che si trovano normalmente nei paesi occidentali”, ha aggiunto Cathryn Tonne, coordinatore dello studio.

MEDICI COMPETENTI ED AUTOCERTIFICAZIONE TRIENNIO ECM

La comunicazione del possesso dei titoli e requisiti richiesti dalla legge per lo svolgimento dell’attività di “medico competente” ai fini dell’iscrizione nell’Elenco Nazionale dei Medici Competenti rappresenta un obbligo sancito dalla legge (art. 38 del D.Lgs. 81/2008, D.M. 04.03.2009, D.M. 26.11.2015, note esplicative e circolari ministeriali e della FNOMCeO) e, sebbene l’elenco abbia funzione riepilogativa e non abilitativa come chiarito dal Ministero, l’eventuale motivata esclusione impedisce il legittimo svolgimento delle funzioni di medico competente.

Come disposto dall’art. 38 del citato D.Lgs. 81/08, per i medici competenti i crediti ECM vanno acquisiti per almeno il 70% nella disciplina “Medicina del Lavoro e Sicurezza negli ambienti di lavoro” per un totale indicativo di 105 crediti, in relazione al debito formativo standard di 150 crediti. Tale valore può, però, essere inferiore in relazione a esoneri, esenzioni e altre riduzioni. In particolare, la Commissione Nazionale per la Formazione Continua in Medicina (CNFC) ha stabilito per il triennio 2017-2019 per tutti i medici una detrazione di 15 crediti se si erano conseguiti fino a 120 crediti nel triennio precedente e di 30 crediti nel caso del conseguimento dei 150 crediti programmati; in altri termini, chi aveva raggiunto nel triennio 2014-2016 il totale di 150 crediti partiva già da un debito formativo di soli 120 crediti, pari a 150 meno 30 di riduzione. Inoltre, per l’attuale triennio, è stata riconosciuta a medici e odontoiatri iscritti alla FNOMCeO una ulteriore riduzione di 30 crediti, che scaturisce dal dossier formativo di gruppo della stessa Federazione. Per il controllo e la verifica della propria situazione personale si consiglia di accedere alla sezione “Partecipazioni ECM” del sito web Co.Ge.A.P.S., ente preposto alla certificazione ECM (www.cogeaps.it). Allo stesso portale possono essere comunicate eventuali inesattezze nel computo dei crediti, con le modalità indicate nel sito, tenendo conto che comunque i crediti ECM regolarmente acquisiti nel triennio, anche se non correttamente riportati nella banca dati, rimangono del tutto validi e quindi si può procedere serenamente alla comunicazione ministeriale prevista.

Per il triennio formativo ECM 2017-2019, in conseguenza della recente delibera della Commissione Nazionale per la Formazione Continua (CNFC) del 18/12/2019 che consente il conseguimento dei crediti del triennio ancora per tutto l’anno 2020 per eventi con “data fine evento” al 31/12/2020, l’autocertificazione può essere inviata a mezzo PEC dal 1° gennaio 2020 fino al 31 gennaio 2021. Si allega, al riguardo, un modello in formato Ms-Word, utilizzabile per la comunicazione all’ufficio II del Ministero della Salute, che si suggerisce inviare in copia p.c. anche al proprio Ordine provinciale di appartenenza. Si consiglia che il testo del modulo venga trascritto su carta intestata del professionista, con timbro e firma autografa o apponendo al file la propria firma digitale.

Si confida che la maggioranza dei medici competenti abbia conseguito e addirittura, in molti casi, superato il numero minimo di crediti ECM previsto dalla normativa in relazione al debito formativo di ciascuno per cui, anche al fine di evitare possibili confusioni ed errori nel relativo computo, si invita a inviare l’autocertificazione per il triennio formativo 2017-2019 all’inizio dell’anno 2020. Chi dovesse ancora acquisire qualche credito residuo potrà inviare la comunicazione nel corso dell’anno, preferibilmente a conseguimento avvenuto e senza attendere la data ultima. Resta inteso che i crediti conseguiti nell’anno 2020 e “riportati” per il triennio formativo precedente non saranno validi per il nuovo triennio 2020-2022, per il quale la CNFC ha già deliberato l’identico obbligo formativo standard complessivodi 150 crediti, fatte salve eventuali esenzioni, esoneri e altre riduzioni come già richiamato in precedenza.

in allegato il modello di autocertificazione

SICUREZZA SUL LAVORO -BANDO ISI : ATTENZIONE ALLE PROCEDURE

 

Da il Sole 24ore di Mauro Pizzin

Stavolta i soldi sul tavolo ammontano a 251 milioni, meno dei 370 dello scorso anno, ma più che sufficienti per fare ancora una volta del Bando Isi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, varato dall’Inail e giunto alla decima edizione, un importante canale di finanziamento alle imprese. A ingolosire sono i contributi in conto capitale fino a 130mila euro che possono coprire fino al 65% delle spese sostenute per ogni progetto ammesso, ma grande attenzione va messa nel rispettare le procedure di accesso al Bando, caratterizzate da più step.

Gli Assi di finanziamento
Anche per il Bando Isi 2019 sono cinque gli assi di finanziamento: l’Asse 1 (Isi Generalista) con poco più di 96 milioni, di cui 94 per i progetti di investimento e 2 per i progetti di adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale; l’Asse 2 (Isi Tematica), con 45 milioni per la riduzione del rischio da movimentazione manuale dei carichi; l’Asse 3 (Isi Amianto) da 60 milioni per bonifica da materiali contenenti amianto; l’Asse 4 (Isi Micro e Piccole Imprese) con 10 milioni per micro e piccole imprese operanti nella fabbricazione mobili e nella pesca; l’Asse 5 (Isi Agricoltura) da 40 milioni per le micro e piccole imprese agricole, di cui 7 per gli agricoltori under 40 organizzati anche in forma societaria.

I soggetti interessati
Destinatari degli incentivi sono le imprese, anche individuali, iscritte alla Camera di commercio, nonché gli enti del terzo settore, anche non iscritti al registro delle imprese ma censiti negli albi e registri nazionali, regionali e delle Province autonome per i progetti di riduzione del rischio da movimentazione dei carichi.

L’iter procedurale
Nel caso del Bando Isi si applica la procedura valutativa a sportello, articolata in tre fasi, le cui date saranno pubblicate sul portale Inail entro il 31 gennaio 2020 . Le domande vengono registrate e valutate sulla base dell’ordine cronologico di presentazione, con risorse erogate fino all’esaurimento dei fondi disponibili. Perché la domanda sia valutabile va preliminarmente superata una soglia minima di ammissibilità, pari a 120 punti, definiti sulla base di una serie di elementi – fra cui le dimensioni aziendali, la lavorazione svolta, la tipologia d’intervento e la condivisione con le parti sociali – da evidenziare in un modulo informativo a cui il richiedente accederà via web e in cui saranno inseriti dati relativi all’azienda e al progetto.

Punteggio minimo e caricamento
Le imprese che abbiano raggiunto o superato la soglia minima di ammissibilità e abbiano salvato la propria domanda potranno effettuare il download del codice identificato rilasciato tramite una specifica procedura informatica e che andrà utilizzato il giorno dell’invio telematico. L’utilizzo del codice, limitando l’inoltro solo agli elementi identificativi della domanda, secondo l’Inail riduce significativamente l’utilizzo delle risorse elaborative e il rischio di sovraccarico dei sistemi.

Il Click day e la «domanda sfida»
Il momento topico e che in passato è stato più volte oggetto di critiche è quello del cosiddetto Click day, solitamente programmato per la seconda metà di giugno. Il giorno dell’operazione ogni azienda dovrà inserire il proprio codice, caratterizzato da una lunga stringa di caratteri, e cliccare la conferma in un sito web che verrà aperto solo all’orario prestabilito.
L’ordine cronologico di inserimento del codice deciderà la graduatoria quindi sarà fondamentale essere più veloci degli altri altrimenti si perderà ogni accesso ai finanziamenti: un’eventualità particolarmente probabile soprattutto per l’Isi generalista (Asse 1) e l’Isi agricoltura (Asse 5), in cui il rapporto tra domande presentate e risorse a disposizione è più sbilanciato.

Attacchi informatici e robot
Come detto, l’Inail per questa operazione non si serve del suo portale, ma di una piattaforma esterna, e condiziona l’inserimento della stringa al superamento di uno o più semplici quesiti, della medesima difficoltà per tutti i concorrenti, con l’obiettivo è prevenire attacchi informatici e bloccare l’uso di strumenti automatizzati per l’invio multiplo del codice identificativo. Una cautela necessaria, considerato che la posta in gioco ha portato anche alla creazioni di siti a pagamento per formare “cliccatori” in grado di chiudere l’operazione a tempo record.

I controlli successivi
Le imprese che avranno superato il Click day dovranno stare attente a rispettare le tempistiche previste per gli adempimenti successivi, fra cui l’invio della documentazione a completamento della domanda online entro e non oltre 30 giorni dal quello successivo alla pubblicazione degli elenchi provvisori, pena la decadenza della domanda stessa, con subentro di altra impresa prima non ammessa per mancanza di risorse disponibili. Questi controlli portano mediamente alla bocciatura di circa un decimo dei progetti presentati, con la creazione di residui reimmessi nel circuito del Bando interessato o in quelli successivi.

I tempi di realizzazione del progetto
Una volta pubblicati gli elenchi definitivi, infine, in caso di accoglimento della domanda l’intervento finanziato andrà realizzato e rendicontato entro 12 mesi dalla data di ricezione della comunicazione di esito positivo della verifica, ma è possibile chiedere uno spostamento motivato del termine fino a un massimo di 6 mesi

STRESS E SINDROME DELL’OCCHIO SECCO

Questo studio è stato condotto per valutare la prevalenza e i fattori di rischio della sindrome dell’occhio secco (DED) tra i lavoratori paramedici in un ospedale universitario in Corea. Per questo motivo lo studio trasversale ha incluso 566 paramedici in un ospedale universitario in Corea.

I sintomi dell’occhio secco sono stati valutati usando un questionario con 9 domande e “DED” è stato definito come avere uno o più sintomi dell’occhio secco spesso o continuamente. Sono stati inoltre valutati i  dati demografici ed eventuali altri potenziali fattori di rischio di DED. Lo stress psicologico è stato misurato utilizzando VAS e questionari sulla scala di stress 4 (PSS-4). Dei 566 paramedici, 232 (35 maschi e 197 femmine) hanno completato il sondaggio. La prevalenza di DED era del 42,7% (99/232). L’analisi univariata ha rivelato che i punteggi di sesso femminile (P <0,001), uso prolungato del computer (P = 0,003) e stress VAS (P <0,001) e PSS-4 (P = 0,009) più elevati avevano una significativa associazione con DED.

Nell’analisi multivariata, la DED aveva un’associazione significativa con il sesso femminile (P = 0,003) e lo stress VAS (P = 0,013) dopo aggiustamento per il sesso, la durata dell’uso del computer e lo stress VAS, e aveva un’associazione significativa con il sesso femminile (P = 0,003) e durate dell’uso del computer (P = 0,029) dopo aggiustamento per sesso, durata dell’uso del computer e punteggio PSS-4. In conclusione, DED era prevalente tra i paramedici in Corea. Il suo rischio è aumentato tra donne e lavoratori con aumentato stress psicologico. L’uso prolungato del computer era probabilmente associato a DED.

per leggere l’articolo originale tratto da nature.com cliccare qui sotto su

LINK ARTICOLO

Da nature.com

Liberamente tradotto ed adattato da dott Alessandro Guerri medico specialista in medicina del lavoro

EFFETTI OTOLESIVI COMBINATI DI RUMORE E FUMO DI SIGARETTA

L’effetto combinato del fumo di sigaretta e dell’esposizione al rumore professionale sulla perdita dell’udito è stato raramente valutato tra la popolazione cinese, in particolare tra le donne. Questo studio trasversale è stato condotto su 11196 partecipanti allo studio di coorte Dongfeng-Tongji. Il consumo di sigarette  è stato valutato  attraverso la  auto-compilazione di un questionario e l’esposizione al rumore professionale è stata valutata attraverso la valutazione del livello di rumore Lep sul luogo di lavoro .

La perdita dell’udito è stata definita come una media di tono puro di 25 dB o superiore a 0,5, 1, 2 e 4 kHz in entrambe le orecchie. Rispetto ai partecipanti senza esposizione a rumore professionale, il rischio di perdita dell’udito era significativamente maggiore per la durata dell’esposizione al rumore ≥20 (OR = 1,45, IC 95% = 1,28–1,65). L’associazione era particolarmente evidente tra gli individui maschi (OR = 1,74, IC 95% = 1,45–2,08) e di età ≥ 70 (OR = 1,74, IC 95% = 1,30-2,33). Allo stesso modo, i rischi sono aumentati con l’aumentare dei pacchetti di sigarette per anni di esposizione a rumore nei maschi e in tutte le fasce d’età, ad eccezione di quelli di età <60 anni.

Per quanto riguarda l’effetto combinato, il rischio di perdita dell’udito è stato più elevato per la durata dell’esposizione al rumore ≥20 e per il numero dei pacchetti-anni ≥25 (OR = 2,41, IC 95% = 1,78–3,28), specialmente tra i maschi (OR = 2,42, IC 95% = 1,74–3,37) e quelli di età ≥70 (OR = 2,76, IC 95% = 1,36–5,60). Il fumo può essere un fattore di rischio indipendente per la perdita dell’udito. E può influenzare sinergicamente l’udito quando combinato con l’esposizione al rumore professionale, specialmente tra maschi e partecipanti più anziani.

dalla rivista nature.com

Liberamente tradotto e adattato da dott Alessandro Guerri medico specialista in medicina del lavoro

articolo completo scaricabile qui cliccando su LINK

POSSIBILE BASE NEURALE NELLO STRESS LAVORO CORRELATO

 

ABSTRACT:Nonostante un numero crescente di relazioni sulle associazioni tra stress professionale cronico e cambiamenti strutturali e funzionali del cervello, i correlati neurali sottostanti dello stress professionale percepito non sono ancora chiari. Lo stress percepito riflette la misura in cui le situazioni vengono valutate come stressanti in un determinato momento della vita. Usando la spettroscopia nella sfera ad infrarossi, abbiamo studiato le associazioni tra lo stress professionale percepito e l’attività corticale sulle regioni frontotemporali bilaterali durante un test di fluidità verbale. Sono stati reclutati sessantotto partecipanti (17 uomini, 51 donne), dai 20 ai 62 anni. Lo stress professionale percepito è stato misurato utilizzando la versione cinese del questionario sul contenuto del lavoro e la versione cinese dell’inventario del burnout di Copenaghen. Abbiamo trovato associazioni statisticamente significative negative tra burnout occupazionale e attività corticale cerebrale sulla corteccia prefrontale fronto-polare e dorsolaterale durante la VFT (r = da -0,343 a -0,464). In conclusione, la nostra ricerca ha dimostrato una possibile base neurale dello stress professionale percepito che è distribuito attraverso la corteccia prefrontale.

Articolo originale completo in pdf clicca qui su LINK

dalla rivista Nature.com

liberamente tradotto ed adattato da dott Alessandro Guerri medico specialista in medicina del lavoro

STUDIO SULLO STRESS LAVORO CORRELATO NEL SETTORE ODONTOIATRICO

ABSTACT
Introduzione I dentisti sono spesso esposti a fattori di stress professionali, che comprendono le reazioni empatiche  con pazienti che avvertono dolore, ansia e paura. Non sorprende che i dentisti siano quindi un gruppo lavorativo che sperimenta livelli particolarmente elevati di esaurimento professionale. Il presente studio fornisce il primo test empirico per stabilire se il burnout professionale è più elevato e il benessere generale è più basso, per i dentisti e gli studenti che hanno maggiori difficoltà a gestire le proprie emozioni (disregolazione delle emozioni) e individuare e interpretare segnali sociali dagli altri (difficoltà cognitive sociali ).

Materiali e metodi Novantasei professionisti (dentisti e odontoiatri) e 54 studenti di odontoiatria hanno completato tests per la misurazione della regolazione delle emozioni, della funzione cognitiva sociale del born out  professionale e  della misurazione del benessere.

Risultati Coerentemente con altri dati di letteratura , i tassi di burnout erano significativamente più elevati sia nei professionisti odontoiatri  che negli studenti, rispetto ai normali standard . È importante sottolineare che i risultati hanno anche identificato associazioni significative tra i tassi di esaurimento sia con la disregolazione delle emozioni, sia con una delle misure della funzione cognitiva sociale ovvero la disposizione empatica a provare disagio in risposta all’angoscia degli altri (angoscia personale). Anche la valutazione della disregolazione emotiva e del disagio personale era significativamente più alta per gli studenti di odontoiatria rispetto ai professionisti.

Conclusione Questi dati evidenziano l’importanza di essere in grado di gestire efficacemente le emozioni negative ed i fattori stressogeni  negli studi dentistici

liberamente tradotto ed adattato da dott Guerri

PER LA SICUREZZA 251 MILIONI DALL ‘INAIL

L’Inail continua a incentivare la ricerca di sicurezza sui luoghi di lavoro, in maniera concreta e continuativa. Sulla Gazzetta Ufficiale n.297 è stato pubblicato l’estratto dell’avviso dell’Istituto relativo al Bando ISI 2019 con cui appunto si prevedono finanziamenti alle imprese interessate a migliorare i livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro che ammontano a 251 milioni di euro, suddivisi in 5 assi di finanziamento. Ecco i primi 3, simili a quelli previsti negli anni precedenti:

 

  1. progetti di investimento e progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale, tra cui, a titolo di esempio, le attivitù dirette alla riduzione dei rischi chimico, da vibrazioni meccaniche e da caduta dall’alto oppure quelle relative all’adozione di modelli organizzativi e gestionali ai sensi dell’art. 30 del d.lgs 81/2008;
  2. progetti per la riduzione del rischio da movimentazione manuale di carichi, come quelli relativi alla riduzione dei rischi legati ad attività di sollevamento, abbassamento e trasporto dei carichi.
  3. progetti di bonifica da materiali contenenti amianto.

Il finanziamento è erogabile nel rispetto della normativa sugli aiuti de minimis e l’importo massimo non può superare 60.000 euro, mentre quello minimo ammonta a 1.000 euro. Per accedervi è richiesto un punteggio minimo pari a 120 punti.

Per i progetti che comportano un contributo superiore a 30.000 euro, è possibile chiedere un anticipo pari al 50% del contributo stesso, previa costituzione di garanzia fideiussoria a favore dell’INAIL.

È confermato l’incentivo crescente (10 punti) per i progetti effettuati con il coinvolgimento di due parti (una in rappresentanza delle aziende e l’altra dei lavoratori), oppure nell’ambito della bilateralità (13 punti). Ciascuna impresa può presentare una sola domanda, per un solo asse di finanziamento e per una sola tipologia di progetto. La presentazione deve avvenire in modalità telematica, con successiva conferma tramite l’inoltro della documentazione a completamento, da effettuarsi con le modalità e secondo le tempistiche che saranno diffuse sul sito internet dell’Istituto, entro il 31 gennaio 2020.

In caso di ammissione al finanziamento, il progetto deve essere realizzato (e rendicontato) entro 365 giornidecorrenti dalla data di ricezione della comunicazione di esito positivo della verifica; tale termine è tuttavia prorogabile su richiesta motivata dell’impresa/ente, per un periodo non superiore a sei mesi.

Tutti i dettagli li trovate nell’apposita sezione del sito internet dell’Istituto

Da Uomini e Trasporti

IPOACUSIA E RISCHIO CARDIOVASCOLARE

OBIETTIVO: le relazioni tra “Il metodo  di valutazione della salute cardiovascolare, Life’s Simple 7 (LS7) e l’udito in una coorte di studio cardiovascolare afro-americana.

METODI: Utilizzando la coorte di afroamericani del Jackson Heart Study, sono state valutate le relazioni tra la metrica del punteggio LS7 e l’udito di 1314 individui. Sono stati raccolti dati audiometrici standard e la perdita dell’udito è stata definita come una media a quattro frequenze di 500, 1000, 2000 e 4000 Hz maggiore di 25 dBHL (PTA4). Sono stati anche misurati gli acufeni e  le vertigini riportate. Lo strumento di punteggio LS7,  che consiste in sette singole categorie (astinenza dal fumo, indice di massa corporea, attività fisica, dieta sana, colesterolo totale <200 mg / dL, normotensione e assenza di diabete mellito), è stato usato come misura del rischio cardiovascolare generale . Ogni categoria dell’LS7 era suddivisa in sottogruppi  per reddito poveri, intermedi e con reddito ideale, in conformità con la Task Force e il Comitato statistico dell’American Heart Association. Sono stati costruiti modelli di regressione gamma e di regressione logistica non aggiustati e adeguati per determinare le relazioni tra LS7 e perdita dell’udito.

RISULTATI: punteggi totali LS7 più elevati (per aumento di 1 unità) sono stati associati a PTA4 inferiore nelle analisi di regressione gamma (RR = 0,942, IC al 95%, 0,926-0,958, P <0,001). Ciò è risultato vero anche dopo aggiustamenti per età, sesso, istruzione e storia di esposizione al rumore. Utilizzando analisi di regressione logistica per confrontare i punteggi LS7 con la presenza di perdita dell’udito, acufene e vertigini; solo la perdita dell’udito ha mostrato una relazione staticamente significativa dopo aggiustamenti per età, sesso, istruzione e storia di esposizione al rumore.

CONCLUSIONI: Questo studio mostra un’associazione significativa e graduale tra i sette indicatori di salute cardiovascolare  e la minore incidenza di perdita dell’udito minore è il rischio cardiovascolare minore è la perdita di udito.

© 2019 The American Laryngological, Rhinological and Otological Society, Inc.

Liberamente tradotto ed adattato da dott Alessandro Guerri medico specialista in medicina del lavoro