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PRIMO RAPPORTO CIIP SULLE MALATTIE PROFESSIONALI E GLI INFORTUNI

Segnaliamo il convegno CIIP organizzato in Clinica del lavoro il giorno 27 novembre 2019 . Verrà presentato il primo rapporto CIIP sugli infortuni e sulle malattie professionali 2010-2018

Ecco il programma:

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La Clinica del lavoro Luigi Devoto è considerata la struttura sanitaria più antica al mondo dedicata alla prevenzione, diagnosi e cura delle malattie professionali.

Oggi Dipartimento di Medicina del lavoro dell’Università degli Studi di Milano, fu inaugurata il 20 marzo 1910, dopo che il comune di Milano ne aveva approvato l’istituzione nel 1902 con il contributo di Luigi Mangiagalli, fondatore e primo rettore dell’Università degli Studi di Milano.

L’idea di una struttura dedicata alle malattie lavorative fu sviluppata dal patologo Luigi Devoto che per primo intuì la necessità di strutturare scientificamente e socialmente lo studio delle malattie prodotte negli ambienti di lavoro e la necessità della prevenzione.

Per Devoto non si dovevano curare i lavoratori, ma il lavoro stesso, «…perché il malato è il lavoro ed è questo che deve essere curato affinché siano prevenute le malattie dei lavoratori».

Devoto fu il direttore della clinica fino al 1935. Grazie al suo contributo iniziò anche l’opera di sensibilizzazione e di informazione verso i lavoratori circa i rischi riguardanti le attività lavorative.

Nel 1935 fu sostituito da Luigi Preti sotto la cui guida si sviluppo lo studio delle malattie polmonari (asbestosi in primo luogo), del saturnismo, delle intossicazioni da benzolo e da solfocarbonismo.

Dal 1942 al 1977 la direzione fu di Enrico Carlo Vigliani. In questo lungo periodo la clinica divenne uno dei punti di riferimento internazionali per la ricerca scientifica nell’ambito della medicina del lavoro. Dal 1978 si sono succeduti alla guida del la struttura Gerolamo Chiappino (dal 1980 al 1985), Antonio Grieco (dal 1978 al 1980 e dal 1985 al 2001), Antonio Colombi (dal 2007 al 2010), Pier Alberto Bertazzi (dal 2001 al 2007 e dal 2010 ad oggi). Nel tempo sono state attivate nuove aree di ricerca e cura: medicina preventiva, igiene, epidemiologia ambientale e occupazionale, tossicologia industriale, neuropsicologia professionale, ecc.

In anni più recenti la Clinica si è rivolta allo studio delle patologie emergenti in ambito lavorativo con ambiti di ricerca relativi a ergoftalmologia, audiologia, patologia degenerativa, stress da lavoro, cardiologia del lavoro, tossicogenomica, ecc.

La Clinica del lavoro di Milano ospita una tra le più prestigiose biblioteche scientifiche italiane sull’argomento e pubblica La Medicina del lavoro, la più antica rivista al mondo (fondata nel 1901) nel settore.

FONTE wikipedia.org

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GESTIONE DEL RISCHIO CHIMICO E CANCEROGENO IN SANITÀ ALLA CLINICA DEL LAVORO DI MILANO

Segnaliamo il convegno “GESTIONE DEL RISCHIO CHIMICO E CANCEROGENO IN SANITÀ “ che si terrà presso la Clinica del Lavoro di Milano il giorno 28 novembre 2019.

Qui di seguito il programma:

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APPLE WATCH PER PREVENIRE LA FIBRILLAZIONE IN ITALIA

Nell’ambito dell’iniziativa per la prevenzione della fibrillazione atriale denominata “Isola del Cuore”, l’Ospedale Fatebenefratelli – Isola Tiberina di Roma e la società di servizi It MMN – Magnetic Media Network hanno annunciato di aver eseguito più di 4.300 ECG in un fine settimana, con l’ausilio di smartwatch Apple Watch. L’iniziativa ha di recente ricevuto il Premio Forum PA Sanità 2019.

All’estero, soprattutto negli Stati Uniti, sono numerosi gli studi, le ricerche e i programmi incentrati sull’utilizzo dell’Apple Watch per la salute, area in cui la società di Cupertino sta impegnando molte energie e risorse. Anche in Italia non mancano le iniziative che integrano le tecnologie digitali nel settore sanitario.

Per quanto riguarda il nostro Paese, MMN – Magnetic Media Network è Apple Authorised Enterprise Reseller riconosciuto e qualificato per lo sviluppo di progetti in ambito ResearchKit e HealthKit, i framework di Apple dedicati alla ricerca e alla salute.

Apple Watch

Naturalmente, le conoscenze tecnologiche della società dell’ambito It hanno supportato l’indispensabile bagaglio di competenze dell’istituto ospedaliero romano. Questa collaborazione basata sull’utilizzo delle tecnologie wearable ha dato dunque vita a un progetto dal rilievo di livello mondiale, nell’ambito healthcare.

Grazie all’ausilio di Apple Watch e all’ambiente applicativo sviluppato ad hoc, il 12 e 13 ottobre scorsi l’iniziativa ha fatto registrare il ragguardevole risultato di oltre 4.300 ECG fatti con lo smartwatch di Cupertino, sui cittadini che hanno aderito alla campagna di prevenzione prenotando, tramite sito web o call center, il proprio screening.

Una volta arrivati alle postazioni di accoglienza, i pazienti, indirizzati da medici e volontari, hanno mostrato il QR Code identificativo generato in fase di iscrizione, indossando poi gli Apple Watch per la generazione dell’ECG.

Risultati immagini per apple watch ecg

 

Particolare attenzione, sottolineano inoltre gli organizzatori dell’iniziativa, è stata posta al trattamento dei dati personali, in accordo con le leggi attuali sulla tutela della privacy. Tramite il riconoscimento del QR Code, attraverso l’app, è stato possibile salvare i tracciati in modalità pseudo anonimizzata. Inviati successivamente su server protetti, i dati sono stati resi accessibili esclusivamente al personale medico incaricato di generare i referti, che sono stati poi resi disponibili sulla piattaforma online dell’ospedale o agli sportelli adibiti alla consegna.

In un nota Stefano Michelini, Direttore Ospedale Fatebenefratelli – Isola Tiberina di Roma, ha affermato che “La fibrillazione atriale è la forma più grave di aritmia, molto spesso asintomatica, per questo ancor più pericolosa. Colpisce 850.000 soggetti ogni anno, soprattutto donne oltre i 65 anni di etàStili di vita sempre più sedentari, fumo e alimentazione poco sana sono tra i fattori che aumentano il rischio di aritmie anche nei soggetti più giovani”.

Damiano Airoldi, Fondatore e CEO di Magnetic Media Network, ha così commentato l’iniziativa: “Il 12 e 13 ottobre è successo qualcosa di veramente unico. Siamo onorati di aver partecipato a questa iniziativa e il Premio Forum PA Sanità 2019 ottenuto a inizio novembre è la conferma del suo successo. La tecnologia sta trasformando il modo di fare prevenzione, ricerca e cura nell’Healthcare. Dispositivi e applicazioni innovative permettono agli ospedali e ai centri di ricerca di essere più efficienti. Tutti accedono a un nuovo modo di comunicare che semplifica la raccolta dei dati e agevola l’aderenza alle cure. In ospedale, come a casa, il monitoraggio continua senza interruzioni e il digitale diventa un supporto prezioso alla prevenzione. La tecnologia consente anche di fare ricerca clinica d’avanguardia e di condividere informazioni in modo più strutturato, senza dimenticare il tema della sicurezza dei dati. Così, i medici possono ottenere e analizzare informazioni preziose, come mai prima. Il nostro obiettivo è quello di far conoscere i progressi e le potenzialità di queste tecnologie a ospedali e aziende, realizzando ciò che già in altri Paesi del mondo sta rivoluzionando l’Healthcare con risultati mai visti in precedenza”.

Da https://www.01health.it/
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COME MIGLIORARE LA SAFETY E PREVENIRE GLI INFORTUNI

In azienda con una forte cultura della sicurezza , ogni dipendente è coinvolto in attività di sicurezza ed è motivato a identificare e rafforzare abitudini e pratiche che proteggono il personale, i prodotti e la struttura.
Le cultura  di una sicurezza  di successo non esita nel segnalare i mancati incidenti e considera gli incidenti e le osservazioni negative come opportunità per migliorare i sistemi di safety sul lavoro .
Un report efficace è il segno distintivo di una cultura solida della safety .

Sono quattro i principali ostacoli alla segnalazione di incidenti

1. Paura di azioni disciplinari o punizione o paura di qualche altro tipo di risposta negativa per coloro che segnalano; c’è la paura della colpa.

2. Apprensione nell’assumere il ruolo di un lavoratore troppo ligio al dovere.

3. Mancanza di azione: i lavoratori diventano scettici quando la segnalazione non produce azioni o soluzioni a un problema in corso.

4 Burocrazia . La necessità di un report eccessivamente laborioso o complicato  può dissuadere un dipendente dal perdere tempo nel segnalare un problema di sicurezza .

Per superare questi ostacoli, dobbiamo enfatizzare tutti gli aspetti positivi e premianti
Può essere facile trascurare le funzioni di sicurezza positive che funzionano quotidianamente senza sforzo.
Quando un lavoratore si fa avanti per segnalare un problema di sicurezza sul posto di lavoro, dovrebbe essere “premiato “per la sua diligenza e attivismo per la sicurezza 

I lavoratori sono spesso a rischio a causa del carico di lavoro, inefficienze del personale, pressioni di produttività, formazione incompleta, attrezzature o tecnologie inadeguate o obsolete o altre questioni al di fuori del loro controllo.

La chiave per un posto di lavoro sicuro è quindi indirizzare e correggere prontamente e in modo proattivo le cause sistemiche del rischio, non puntare il dito su dipendenti specifici.
Quando viene “ mitigata” la reazione dell ‘azienda ad un segnalazione sulla sicurezza, quando chi segnala non viene visto come un “ rompiballe” ma anzi,  i lavoratori percepisco una maggiore sicurezza e sanno che qualsiasi segnalazione futura verrà affrontata e sanata

Le qualità che devono avere i preposti alla sicurezza in un team vincente:

Mentalità proattiva e protettiva
Capacità di problem solving
Avere larghe vedute e disponibilità  ad accettare feedback
Guardare a scenari futuri possibili anziché solo alla situazione contingente. Capacità di analisi della meccanica degli incidenti. Umiltà nell’accettare i feedback

Operazioni di progettazione e processi per il cambiamento

Un sistema di sicurezza affidabile deve individuare un comportamento pericoloso prima che si verifichi  piuttosto che concentrarsi sul richiamo solo di comportamenti erronei .
Le osservazioni dei lavoratori  sulla sicurezza e gli infortuni mancati  offrono l’opportunità di eliminare i punti deboli dal sistema di sicurezza.

Spetta però ad un management moderno, a tutti i livelli, creare una struttura operativa che incoraggi i lavoratori a riferire le loro esperienze e ad essere “l’angelo custode “del loro collega.

Da ohsonline.com

Liberamente tradotto e adattato  da dott Alessandro Guerri medico specialista in medicina del lavoro

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GUIDA OHS AL CONTROLLO DELLE DOCCE OCULARI DI EMERGENZA

Lo standard americano ANSI/ISEA Z 358.1 del 2014 indica i requisiti di posizionamento, funzionalità e manutenzione per docce di emergenza e colliri . Nella sua forma attuale, è lo strumento più chiaro e utile per proteggere i lavoratori da lesioni agli  occhi,  al viso e al corpo provocati da materiali corrosivi per fuoriuscite , schizzi etc.

La norma prevede che vengano condotti test rigorosi su base regolare per garantire  il corretto funzionamento delle apparecchiature  in caso di incidente. È però evidente che la conformità non è una condizione valida  una volta all’anno o una volta al mese in occasione dei controlli ma deve essere un requisito di tutti i giorni. Di conseguenza, lo standard ANSI / ISEA Z358.1-2014 richiede docce di emergenza e colliri  verificati  ​​settimanalmente e valutati più approfonditamente una volta all ‘anno. Questo requisito è stabilito nelle sezioni tra cui 4.6.2, 4.6.5.

Purtroppo sul campo questi dispositivi di emergenza per gli occhi sono controllati più superficialmente rispetto ad altri almeno per quel che concerne la cura della manutenzione . È ovvio che non si può accettare che vi sia una classifica nella cura dei dispositivi di sicurezza . Negli Stati Uniti gli aumenti dell’OSHA dell’80 per cento delle sanzioni per queste violazioni sul controllo dei dispositivi di lavaggio oculare e delle attrezzature per le docce di emergenza  hanno comportato sanzioni per oltre $ 100.000.

Requisiti di prestazione minimi settimanali ANSI
La norma stessa prevede tre requisiti minimi per le ispezioni settimanali:

1. L’attrezzatura di emergenza deve essere attivata settimanalmente. (È necessario attivare ogni componente dell’attrezzatura.)

2. L’attivazione deve garantire il flusso di acqua verso la (e) testa (e) del dispositivo. (Questo sarebbe sia per il colliri o il lavaggio occhi / viso, sia per il soffione.)

3. La durata dell’attivazione deve essere sufficiente a garantire che tutta l’acqua stagnante venga scaricata dall’unità stessa e da tutte le sezioni delle tubazioni che non fanno parte di un sistema di circolazione costante, noto anche come porzioni di “gamba morta”. (La durata è determinata dalla lunghezza della tubazione in cui potrebbe trovarsi acqua stagnante prima che raggiunga la testa o le teste dell’unità.)

Oltre all’elenco di controllo delle prestazioni minime settimanali sopra indicato richiesto da ANSI / ISEA, si consiglia di eseguire controlli funzionali settimanali aggiuntivi. Lo scopo di questi controlli aggiuntivi è quello di garantire che l’apparecchiatura funzioni correttamente e sia in grado di fornire un pronto soccorso adeguato in caso di emergenza.

Accesso

Il percorso  verso l’area  di sicurezza deve essere libero da ostacoli. Ciò potrebbe includere la presenza di tubi, scatole e porte. (Sezioni 4.5.2, 5.4.2, 6.4.2, 7.4.2)
Doccia

La doccia deve erogare un minimo di 75 galloni (75 galloni) al minuto. (Sez. 4.1.2, 4.1.4, 7.1)
La valvola deve passare da “off” a “on” in un secondo o meno e il fluido di lavaggio deve rimanere attivo senza l’uso delle mani dell’operatore. (Sez. 4.2, 7.1)
Lavaggio oculare / occhi / viso

Le prese devono essere protette da contaminanti presenti nell’aria. (Le coperture antipolvere devono essere in posizione.) (Sez. 5.1.3, 6.1.3, 7.1)
La valvola deve passare da “off” a “on” in un secondo o meno e il fluido di lavaggio deve rimanere attivo senza l’uso delle mani dell’operatore. (Sez. 5.2, 6.2, 7.2)
Il fluido di lavaggio di un collirio o di un lavaggio per occhi / viso deve coprire le aree tra le linee interne ed esterne di un manometro in un punto a meno di 20 cm (8 pollici) sopra l’ugello per il lavaggio degli occhi. (Sez. 5.1.8, 6.1.8, 7.1)
Deve fornire un mezzo di flusso controllato ad entrambi gli occhi contemporaneamente a una velocità abbastanza bassa da non essere dannoso. (Sez. 5.1.1, 6.1.1, 7.1)

Unità di combinazione

I componenti dell’unità devono essere in grado di funzionare contemporaneamente. (Quando viene attivato il lavaggio oculare o il lavaggio occhi / viso, quindi viene attivata la doccia.) (Sez. 7.3, 7.4.4)

Temperatura

Il liquido per la doccia oculare deve essere  tiepido. L’intervallo di temperatura richiesto è tra 16 ° C e 38 ° C (60 ° F – 100 ° F). (Sez. 4.5.6, 5.4.6, 6.4.6, 7.4.5)

Doccia idraulica e attrezzature per il lavaggio degli occhi
Come affermazione generale, tutte le apparecchiature devono essere ispezionate settimanalmente per assicurarsi che vi sia una scorta di fluido di lavaggio e che le apparecchiature siano in buono stato. Se l’apparecchiatura è di tipo idraulico, dovrebbe anche essere attivata settimanalmente per eliminare eventuali sedimenti e ridurre al minimo qualsiasi contaminazione microbica dovuta all’acqua stagnante.

Attrezzatura per lavaggio oculare e doccia autonoma
Le apparecchiature autosufficienti, spesso denominate “portatili”, vengono generalmente utilizzate in luoghi in cui non vi è alcun accesso all’acqua o in siti  in cui i pericoli sono “mobili”. Il requisito ANSI / ISEA per questo tipo di apparecchiatura deve essere ispezionato visivamente settimanalmente per determinare se il fluido di lavaggio deve essere sostituito o integrato. (Sezioni 4.6.3 e altre)

Le unità devono essere mantenute secondo le istruzioni del modello specifico del produttore. La maggior parte delle unità autonome che utilizzano acqua potabile offre la possibilità di utilizzare additivi specifici  batteriostatici sterili per impedire la proliferazione batterica nell’acqua . Per la maggior parte di questi prodotti additivi è necessario cambiare acqua e additivo ogni tre mesi, oltre a risciacquare l’unità . Se non viene utilizzato un additivo, l’acqua deve essere cambiata settimanalmente con una pulizia completa del serbatoio mensile. Su base annuale, le unità autonome devono sottoporsi al test completo proprio come fanno le unità idrauliche.

Chi dovrebbe condurre le ispezioni?

Spesso  ci si chiede se è necessario affidare tali controlli necessariamente ad una ditta esterna  . Fortunatamente, non ci sono prerequisiti o requisiti obbligatori per certificare l’avvenuto controllo Delle apparecchiature anche se il supporto delle aziende produttrici è sempre utile .  a garantire la conformità. Esistono vari strumenti di formazione anche  online per formare dei lavoratori all’uopo. Ciò consente al personale dell’azienda di acquisire maggiore  familiarità anche per poi condurre i test in modo appropriato. Molte aziende oggi scelgono di eseguire annualmente un’ispezione eseguita da enti terzi per fornire  una misura aggiuntiva di credibilità e garanzia del processo di revisione.

Le strutture che contengono centinaia di docce e lavaocchi dovrebbero cercare di creare il maggior numero possibile di esperti in materia. Una volta addestrati, i controlli settimanali possono essere completati piuttosto rapidamente. La creazione di mappe , la disponibilità di kit di test completi e la tenuta di corsi di formazione ricorrenti possono aiutare nel compito di controllo settimanale magari un po’ noioso ma cruciale.

La protezione dei lavoratori dovrebbe essere una priorità in ogni piano di sicurezza e non è sufficiente fornire semplicemente docce di emergenza e colliri. È necessario ispezionare, testare e monitorare la prontezza e le prestazioni delle apparecchiature per una risposta ottimale.

Da ohsonline.com

Articolo di Samantha Hoch

liberamente tradotto e adattato da dott Alessandro Guerri medico specialista in medicina del lavoro

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INCONTRO PRESSO ATS DI MONZA SUL MEDICO COMPETENTE

IL RUOLO DEL MEDICO COMPETENTE NELL’AMBITO DEI PROGETTI DELLA PROMOZIONE DELLA SALUTE E NELL’AREA DELLE DIPENDENZE

                                                                                                  

L ASST di Monza organizza un evento congressuale  sul ruolo del Medico competente per la promozione della salute e per la lotta alle tossicodipendenze. L’evento si terrà i i giorni 29 novembre 2019 e 5 dicembre 2019 dalle ore 17.30 alle 21.30 presso L aula A aula conferenze Villa Serena Via Pergolesi 33 Monza. Tale evento è accreditato con punti ECM

L’evento è stato realizzato anche grazie al contributo attento e generoso delle UOOML delle ASST di Monza/Vimercate e Lecco, nelle persone del Prof. Giovanni De Vito, Dr. Paolo Mascagni e Dr. Raffaele Latocca.

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FACEBOOK PREVENTIVE HEALTH .. UN SOCIAL SEMPRE PIÙ PREVENTIVO

Un interessante articolo tratto integralmente da 01health.it  sull’impiego dei social nella prevenzione delle malattie

Facebook ha annunciato di essere al lavoro sullo sviluppo di prodotti e partnership che hanno lo scopo di aiutare le persone nell’ambito della salute, a partire da un nuovo strumento: Preventive Health, al momento disponibile solamente negli Stati Uniti.

Per quanto riguarda le partnership, Facebook sta collaborando con le organizzazioni sanitarie statunitensi allo scopo di offrire il tool Preventive Health, che ha la funzione di connettere le persone alle risorse sanitarie e di fornire promemoria per i checkup.

Le persone avranno la possibilità di utilizzare questo strumento per trovare luoghi accessibili per ricevere assistenza, per impostare promemoria per pianificare i test sanitari e contrassegnare le attività quando i test vengono completati, e altro ancora.

Il punto di partenza di queste attività dell’azienda, ha spiegato Freddy Abnousi, MD e Head of Healthcare Research di Facebook, sta nel fatto che molte delle principali minacce per la salute, al giorno d’oggi, non sono quelle che la scienza o la medicina possono risolvere da sole.

Abnousi fa l’esempio del problema della scarsità di sangue: ogni pochi secondi, qualcuno nel mondo ha bisogno di sangue, ma spesso le persone non sono consapevoli delle carenze e non sanno dove donare.

Per ovviare a questo problema, Facebook ha lanciato una funzionalità negli Stati Uniti, in India, Brasile, Bangladesh e Pakistan, che semplifica l’iscrizione come donatore e la ricezione di notifiche quando è richiesto sangue nelle vicinanze. Finora, ha sottolineato Abnousi, oltre 50 milioni di persone si sono registrate per donare sangue.

L’importanza della prevenzione nella salute

Un’altra area che Facebook sta esplorando è per l’appunto la prevenzione sanitaria. Decine di milioni di persone negli Stati Uniti, sottolinea ancora Freddy Abnousi, saltano le cure preventive raccomandate, secondo quanto riportano i Centers for Disease Control and Prevention.

Le misure preventive hanno il potenziale per rilevare precocemente una malattia quando è più curabile e, in alcuni casi, ne impediscono lo sviluppo. Tuttavia, fattori quali la consapevolezza, l’accesso e i costi, creano ostacoli agli esami clinici per molte persone.

Proprio per aiutare a risolvere questo problema, Facebook sta collaborando con le organizzazioni sanitarie statunitensi nell’offrire lo strumento Preventive Health. Il focus iniziale è sulle due principali cause di morte negli Stati Uniti, malattie cardiache e cancro (secondo il CDC), ma anche sull’influenza, una malattia stagionale che colpisce milioni di persone ogni anno. Le risorse disponibili nello strumento digitale sono fornite dall’American Cancer Society, dall’American College of Cardiology, dall’American Heart Association e dai Centers for Disease Control and Prevention.

Facebook Preventive Health

Preventive Health funziona in maniera semplice, ma, come dicevamo, al momento solo negli Stati Uniti. Le persone possono accedere allo strumento Preventive Health nell’app mobile di Facebook, dove trovano informazioni su quali controlli, come ad esempio i test del colesterolo o le mammografie, sono raccomandati da queste organizzazioni sanitarie in base all’età e al sesso forniti dall’utente. Anche promemoria per i vaccini antinfluenzali appariranno nello strumento, nel momento opportuno dell’anno.

Questo tool consente poi di contrassegnare quando i test sono completati, impostare promemoria per pianificare test futuri e informare i propri amici e parenti sullo strumento, per diffondere e aumentare la consapevolezza sulle cure preventive. Sono anche disponibili contenuti per saperne di più su ogni controllo e per trovare posti convenienti per ricevere servizi di assistenza sanitaria.

Freddy Abnousi, nel presentare la funzionalità di Facebook dagli obiettivi lodevoli, non si esime dall’affrontare un tema che sale inevitabilmente all’attenzione degli utenti in temi delicati come questo: la privacy. La salute, sottolinea il campo della Healthcare Research di Facebook, è un’area particolarmente personale, pertanto l’azienda ha tenuto conto della privacy e della sicurezza sin dall’inizio dello sviluppo.

Facebook Preventive Health

Ad esempio, evidenzia Abnousi, Preventive Health consente di impostare promemoria per i futuri controlli e contrassegnarli come completati, ma non fornisce a Facebook o alle organizzazioni sanitarie con cui Facebook lavora l’accesso ai risultati effettivi dei test. Le informazioni personali sulla attività dell’utente in Preventive Health non vengono condivise con terze parti, come organizzazioni sanitarie o compagnie assicurative, quindi non possono essere utilizzate per scopi quali l’idoneità all’assicurazione.

Inoltre, Facebook dichiara che non pubblicherà annunci in base alle informazioni fornite in Preventive Health, tra cui l’impostazione di un promemoria per un test, il contrassegno come completato o la ricerca di un istituto sanitario. Come sempre, altre azioni che l’utente intraprende su Facebook potrebbero essere collegati agli ad, come ad esempio un like alla pagina Facebook di un’organizzazione sanitaria o la visita a un sito web esterno linkato da Preventive Health.

Maggiori informazioni su sono disponibili sul sito di Facebook.

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PIÙ DI TANTE PAROLE ..UN MANIFESTO

Più di tante parole , un manifesto è tanto efficace per fare prevenzione. Qui una piccola selezione dei manifesti proposti da Aifos per promuovere la prevenzione nei luoghi di lavoro.

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UN MURALES MANGIA SMOG A MILANO

Da il sole24ore

Murales, realizzato con una pittura che purifica l’aria , dell’ artista Iena Cruz . in via Viotti a Lambrate (Maurizio Maule/Fotogramma, Milano – 2019-11-15)

Si chiama «Anthropoceano», il murale mangia-smog creato a Milano. L’iniziativa, promossa dalla onlus Worldrise, in collaborazione con l’artista Federico Massa Iena Cruz, è stata realizzata con Airlite, una pittura che attraverso la luce riduce dell’88% la percentuale di biossido di azoto nell’aria.

Il murale
Il murale è stato disegnato sul muro di un edificio di via Viotti, davanti alla stazione di Lambrate, a Milano. «Con questo murale – ha scritto su Facebook l’associazione che ha promosso questa iniziativa – abbiamo voluto portare il mare a Milano, per ricordare ai cittadini che anche se invisibile, esiste un legame fra noi e lui, un legame fatto di responsabilità e amore. Perchè se il cuore del mare smetterà di battere, il silenzio arriverà molto più lontano del rumore delle onde».

Bisogna dire che questa volta Roma ha battuto Milano di qualche mese . È stato infatti inaugurato proprio nella capitale nel 2018 il primo grande murales di questo tipo come nella cronaca tratta dal sito archiportale.com

07/11/2018 – È stato inaugurato il 26 ottobre 2018 a Roma il più grande murales d’Europa realizzato con pitture eco-sostenibili, al 100% naturali, che purificano l’aria. Hunting Pollution, questo il titolo che lo street artist Federico Massa, ha dato alla sua opera, sostenuta ed ideata da Yourban2030, no-profit nata con l’obiettivo di contribuire a tracciare un percorso verso lo sviluppo sostenibile utilizzando il linguaggio artistico.

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COME IL LAVORO POTREBBE INFLUENZARE LA SALUTE DEL CUORE

Le malattie cardiovascolari ,è noto , rappresentano una delle principali patologie della popolazione in particolare in età più avanzata. Mentre è comunemente accettato che gli stili di vita possano aumentare tali patologie, meno indagato è il fatto che il tipo di lavoro potrebbe avere un ruolo determinante soprattutto nelle donne.

Dieta malsana, mancanza di attività fisica, fumo, dislipidemie ,diabete,ipertensione  e altri fattori contribuiscono ad incrementare i fattori di rischi cardiovascolari . Tuttavia, ricerche recenti suggeriscono che il lavoro di una donna potrebbe essere un fattore significativo nei suoi problemi cardiaci di suscettibilità.

Un recente studio giapponese  ,pubblicato sul Medical News Today  ha scoperto che le persone che occupano ruoli manageriali, indipendentemente dall ‘ambito industriale  o meno , sono a maggior rischio di malattie cardiache.

. I ricercatori hanno cercato possibili associazioni tra lo stato di salute del cuore e le diverse occupazioni in un campione di oltre 65.000 donne  con età media edi 63 anni e  già in menopausa. È stato possibile accedere ai dati attraverso lo studio “ la salute delle donne.

, i ricercatori hanno classificato i partecipanti allo studio  in base alla misurazione del rischio cardiovascolare dell’AHA . Tale metodo permette di misurare tutti quei fattori dello stile di vita come il fumo, il peso, l’attività fisica e l’alimentazione nonchè  il colesterolo, la pressione sanguigna e la glicemia a digiuno.

I ricercatori hanno anche  considerato 20 delle occupazioni più comuni tra i partecipanti.

I ricercatori hanno evidenziato che circa  il 13% delle femmine nella coorte di studio aveva una cattiva salute cardiovascolare ma sorprendentemente è emerso che esiste una correlazione tra lavori specifici e un aumentato rischio di problemi di salute nelle donne.

I dati hanno mostrato che gli assistenti sociali sono ad alto rischio di problemi cardiaci: le donne nel servizio sociale avevano il 36 percento in più di probabilità di avere problemi di salute del cuore rispetto a quelle di altre professioni. Anche I cassieri al dettaglio hanno mostrato un rischio maggiore del 33% di problemi cardiovascolari.

Anche le donne di altre professioni hanno mostrato maggiori rischi di problemi cardiaci. Infermieri, psichiatri e assistenti sanitari domiciliari  avevano una probabilità fino al 16 percento maggiore di sviluppare problemi cardiaci. Tra questi, gli infermieri in particolare avevano un rischio maggiore del 14% di problemi cardiovascolari.

Sono emerse naturalmente professioni femminili a minor rischio cardiovascolare

Le donne impiegate come agenti immobiliari e  le agenti di vendita avevano un rischio  del 24% inferiore rispetto a quelli di altre professioni, mentre gli assistenti amministrativi avevano un rischio dell’11% in meno di soffrire di problemi cardiovascolari .

.I ricercatori hanno  cercato di identificare e correggere lo studio prendendo in considerazione altri fattori confondenti come l’età dei partecipanti, lo stato civile, l’istruzione e la razza, ma le associazioni con le professioni sono rimaste invariate.

“Molti dei lavori ad alto rischio cardiovascolare erano di assistenza sanitaria, come infermieri e assistenti sanitari a domicilio. Ciò è esattamente il contrario di quello che ci saremmo aspettati in quanto sorprendente queste donne sono probabilmente più informate sui fattori di rischio per la salute cardiovascolare “, ha osservato Bede Nriagu, presentatrice del ricercatore presso le sessioni scientifiche dell’AHA.

Quello che ci  sorprendente, e forse un po’ ci spaventa di questo studio è  pensare che il lavoro influenzi così tanto la salute del nostro cuore. Tuttavia, lo studio è importante nel ricordarci che è importante guardare oltre i singoli fattori tradizionali per comprendere meglio l’assistenza sanitaria. Il lavoro ,si scopre,  probabilmente influenza il cuore in più di un modo..

Liberamente tradotto ed adattato da dott Alessandro Guerri medico specialista in Medicina del Lavoro

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