Un’estensione senza precedenti”, dalle isole Svalbard al sud del Portogallo, fino all’est dell’Ucraina. Con 37 Paesi colpiti, 2.467 focolai identificati, 48 milioni di uccelli abbattuti negli stabilimenti colpiti. L’Ecdc, Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie fotografa “la più grande epidemia di influenza aviaria di sempre” in Europa, che si è verificata nella stagione 2021-2022. Nel rapporto congiunto dell’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare), dell’Ecdc e del laboratorio di riferimento Ue ci sono altri dati: “187 rilevamenti in uccelli in cattività, 3.573 eventi di influenza aviaria ad alta patogenicità negli uccelli selvatici”, si legge in una nota in cui si spiega che l’Ecdc pubblica oggi nuove linee guida.
I virus dell’influenza che circolano in specie animali come maiali o uccelli possono infettare sporadicamente gli esseri umani, causando malattie da lievi a molto gravi, spiega l’Ecdc. “Questi virus possono potenzialmente incidere gravemente sulla salute pubblica”, come è successo durante le epidemie di aviaria H5N1 in Egitto o H7N9 in Cina o con la pandemia di influenza H1N1 del 2009 causata da un virus inizialmente diffuso dai maiali all’uomo. Nonostante il numero eccezionalmente elevato di casi recentemente rilevati nel pollame e negli uccelli e i numerosi eventi di trasmissione a diverse specie di mammiferi, “per fortuna, non ci sono state infezioni umane durante i recenti focolai di influenza aviaria nell’Ue/Spazio economico europeo”, evidenzia la direttrice dell’Ecdc Andrea Ammon. E solo un piccolo numero di infezioni umane con malattia asintomatica o lieve è stato segnalato in generale a livello globale, ricorda l’ente Ue. Pertanto, il rischio complessivo per la popolazione “rimane a livelli bassi”. Tuttavia, aggiunge Ammon, “diversi gruppi di persone, principalmente quelli che lavorano nel settore animale, sono maggiormente a rischio di esposizione ad animali infetti. È fondamentale che medici, esperti di laboratorio ed esperti di salute, sia nel settore animale che umano, collaborino e mantengano un approccio coordinato. È necessaria vigilanza per identificare le infezioni da virus influenzali il prima possibile e per informare le valutazioni del rischio e l’azione di salute pubblica”.
Anche le nuove linee guida pubblicate dall’Ecdc sottolineano l’importanza delle misure di sicurezza e salute sul lavoro da adottare nei luoghi in cui non è possibile evitare il contatto con gli animali e rafforzate in quelli in cui è stata identificata l’influenza zoonotica negli animali. I datori di lavoro dovrebbero rivedere periodicamente la loro valutazione del rischio sul posto di lavoro e garantire che siano adottate tutte le misure tecniche, organizzative, di manutenzione e igieniche necessarie per prevenire l’infezione dei lavoratori. Queste misure includono la prevenzione di aerosol e polvere, ventilazione adeguata, separazione del lavoro e degli indumenti personali, nonché misure per prevenire la contaminazione degli alloggi dei lavoratori.
I professionisti della salute pubblica e i medici devono essere consapevoli della necessità di testare le infezioni nei pazienti con malattie respiratorie e una recente esposizione ad animali potenzialmente infetti, esorta l’Ecdc. I test per l’influenza zoonotica dovrebbero essere presi in considerazione anche nei pazienti con malattia respiratoria acuta grave di origine sconosciuta, nonché nei pazienti gravemente malati con una precedente esposizione agli animali. È della massima importanza identificare tempestivamente gli eventi di trasmissione. I piani di preparazione, così come la formazione regolare e le esercitazioni di simulazione che coprano gli aggiornamenti sull’influenza zoonotica, sono ulteriori misure importanti. La sorveglianza mediante la valutazione genomica è diventata indispensabile e i Paesi con capacità e risorse disponibili dovrebbero utilizzarla nell’identificazione dei virus emergenti dell’influenza zoonotica.
In occasione della manifestazione europea organizzata dalla Camera di Commercio di Roma al Gazometro Ostiense, saranno presentati alcuni progetti di ricerca condotti negli ambiti dell’ergonomia, della sensoristica, della robotica e della realtà aumentata, con l’obiettivo di studiare i rischi potenziali, nuovi ed emergenti per la salute dei lavoratori e sviluppare dispositivi all’avanguardia per la prevenzione di infortuni e malattie professionali
ROMA – Dal 7 al 9 ottobre l’Inail tornerà al Gazometro Ostiense per la X edizione di Maker Faire Rome – The European Edition, l’evento dedicato all’innovazione promosso e organizzato dalla Camera di Commercio di Roma, che ospiterà circa 300 spazi espositivi con idee e prototipi all’avanguardia. Nello stand dell’Istituto saranno presentati alcuni progetti di ricerca condotti negli ambiti dell’ergonomia, della sensoristica, della robotica e della realtà aumentata, con l’obiettivo di studiare i rischi potenziali, nuovi ed emergenti per la salute e la sicurezza dei lavoratori e sviluppare dispositivi ad alto valore tecnologico per la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali.
Nello stand dell’Istituto il prototipo utilizzato dagli astronauti della stazione spaziale internazionale. I visitatori potranno osservare il prototipo attualmente in uso sulla stazione spaziale internazionale (Iss) per il monitoraggio della funzionalità uditiva e, in particolare, di quella cocleare nei lavoratori esposti a rumore e/o ad altri agenti oto-neurotossici. Grazie al progetto AUDIO-Acoustic Diagnostics, finanziato dall’Agenzia spaziale italiana e supportato dalla European Space Agency e dalla Nasa, l’Istituto, in collaborazione con le Università di Roma Tor Vergata e Sapienza, il Campus Bio-Medico e Altec Spa, dal 2019 sta acquisendo dati otoacustici degli astronauti imbarcati sull’Iss, tra cui gli italiani Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti. Anche gli astronauti, infatti, hanno bisogno della prevenzione per svolgere la loro attività al massimo livello di sicurezza possibile in un ambiente estremo come quello dell’Iss, dove microgravità e rumore potrebbero provocare danni all’udito. Di qui la necessità di utilizzare indicatori precoci di danno uditivo come le emissioni otoacustiche, che ha portato allo sviluppo di una tecnica diagnostica sensibile e facilmente utilizzabile anche nello spazio.
Una glove box per replicare la movimentazione delle nanopolveri. Uno dei laboratori esperienziali che saranno allestiti all’interno dello stand Inail è dedicato alla possibile esposizione a nanoparticolato aerodisperso, tramite la simulazione della movimentazione di nanopolveri fluorescenti inerti all’interno di una glove box. Negli ultimi anni le nanotecnologie hanno avuto un rapido sviluppo in vari settori produttivi, dalla farmaceutica alla medicina, dall’energia alle costruzioni, sfruttando le proprietà innovative dei nanomateriali, che però possono rappresentare anche un rischio per i lavoratori esposti. L’identificazione dei parametri che meglio possono rappresentare la loro tossicità, come le dimensioni, la concentrazione in numero e in massa, l’area superficiale, la composizione chimica e morfologica, è dunque essenziale per valutare correttamente l’esposizione occupazionale. A questo scopo, il Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) dell’Istituto ha sviluppato una strategia di misura e caratterizzazione dell’esposizione per inalazione a nanomateriali nei luoghi di lavoro, basata sugli standard disponibili e applicabile a materiali aerodispersi di differente natura, forma e dimensione.
La realtà virtuale per provare gli effetti delle apnee notturne. Alla sindrome delle apnee notturne (Osas), e alle sue ricadute sul “rischio strada”, sarà dedicato un percorso immersivo che, attraverso l’uso della realtà virtuale, consentirà di conoscere e provare segni, sintomi e conseguenze sulla salute e sulla guida di questa patologia, che si stima aumenti da due fino a otto volte la probabilità di incidenti stradali, esponendo soprattutto i lavoratori impegnati per lungo tempo al volante di mezzi di trasporto. Nonostante i suoi elevati costi sanitari e sociali, la sindrome è sotto-diagnosticata e sotto-trattata. Per valutare i fattori di rischio delle apnee notturne, che comprendono l’obesità (il 70% dei pazienti con Osas è obeso) e la cattiva igiene del sonno, che può derivare dall’assunzione di alcolici e tranquillanti, dal fumo e da pasti abbondanti prima del riposo notturno, un gruppo di ricerca multidisciplinare coinvolto nel bando Bric 2018 dell’Inail ha sviluppato la web app interattiva SleeP@S-APP, uno strumento di autovalutazione che restituisce a chi lo compila un feedback immediato informativo e di orientamento.
Simulatori e “gemelli digitali” per la formazione e la prevenzione. Nello spazio espositivo dell’Istituto saranno messi a disposizione anche un simulatore che ricostruisce le funzionalità di una piattaforma di lavoro elevabile per il sollevamento di persone, che attraverso la riproduzione fedele di scenari operativi complessi fornisce uno strumento di training a supporto della formazione e dell’addestramento in sicurezza degli operatori, e un modello “digital twin”, gemello digitale di un trapano a colonna per prevenire, mediante il monitoraggio continuo dei parametri significativi dell’attrezzatura di lavoro, situazioni di pericolo prima che possano determinare incidenti. Lo stand Inail, inoltre, ospiterà il dimostratore tecnologico di nastro trasportatore realizzato nell’ambito del progetto SIC_O_MAN, promosso dal Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (Dit) dell’Istituto insieme al Politecnico di Torino, all’Università di Bologna e all’Università di Cassino e del Lazio meridionale, con l’obiettivo di valutare gli effetti dei parametri di funzionamento di una macchina rispetto al possibile rilascio di energia elastica accumulata.
Nelle interviste sul main channeI gli impatti del cambiamento climatico e le nuove soluzioni per contrastare le cadute dall’alto. Anche l’edizione 2022 di Maker Faire avrà un canale main dal quale saranno raccontate tante storie d’innovazione, grazie a un vero e proprio studio televisivo allestito negli spazi del Gazometro che ospiterà i protagonisti nazionali e internazionali del mondo dell’innovazione. Negli interventi dell’Inail, in particolare, si parlerà degli impatti del cambiamento climatico sulla salute e sicurezza sul lavoro e di soluzioni innovative di contrasto alle conseguenze delle cadute dall’alto. Per il primo argomento è stato dimostrato come l’esposizione occupazionale prolungata a temperature estreme sia un potenziale fattore di rischio di infortunio occupazionale, soprattutto in settori sensibili come l’edilizia e l’agricoltura. Con il progetto di ricerca Worklimate sono stati resi disponibili strumenti operativi e informativi, come le mappe climatiche di previsione del rischio di esposizione per le aziende, i lavoratori e gli operatori della salute e sicurezza negli ambienti di lavoro. Per il secondo argomento, invece, sarà presentato un progetto per lo sviluppo di nuove soluzioni per prevenire gli infortuni dovuti a cadute dall’alto e ridurne gli effetti, migliorando la protezione dei lavoratori. Le innovazioni utilizzeranno i progressi nell’ambito delle tecnologie di wearable sensing e actuation.
I webinar sul “risk assessment” negli ambienti naturali speciali e sul rischio biomeccanico nell’industria 4.0. I due webinar organizzati dall’Istituto sulla piattaforma digitale della manifestazione saranno invece dedicati alla metodologia del “risk assessment” applicata agli ambienti naturali speciali, che è risultata estremamente efficace nell’individuazione di condizioni pericolose in relazione all’attività lavorativa o ludico-sportiva che vi si sta svolgendo, e al rischio biomeccanico nell’industria 4.0, caratterizzata da attività svolte mediante esoscheletri o robot collaborativi, che è possibile analizzare, anche in tempo reale, grazie a strumenti informatici integrabili nell’ambiente di lavoro.
Il 6 ottobre la conferenza di apertura con speaker ed esperti internazionali. Tra le novità della nuova edizione il nuovo format Commonground, dedicato ai tre giorni che precedono la manifestazione, con eventi tematici che puntano a celebrare il ruolo di Maker Faire Rome come facilitatore di innovazione che insieme a partner come l’Inail ha permesso di creare connessioni tra persone, aziende, centri di ricerca, scuole e università, consentendo a tante idee di trasformarsi in progetti concreti e imprese reali. Il valore dell’innovazione come “terreno comune” e patrimonio di tutti sarà anche al centro della conferenza in programma il 6 ottobre, che darà il via ufficiale all’edizione 2022 con speaker ed esperti internazionali di grande esperienza e visione.
In ambito lavorativo, oltre alle patologie di natura infettiva e allergica, è possibile distinguerne altre derivanti dall’azione infiammatoria e tossica ad opera di endotossine la cui inalazione può causare alterazioni delle funzioni polmonari con complicanze a medio/lungo termine.
La loro esposizione è comune in diversi settori ma risulta prevalente in ambienti caratterizzati dalla presenza di ingenti quantità di materiale organico la cui manipolazione contribuisce allo sviluppo di poveri organiche di cui le endotossine sono una componente biologicamente attiva (es. allevamenti). La problematica può coinvolgere settori meno “tipici” quali gli uffici. Il documento vuole richiamare l’attenzione verso questa tipologia di rischio per incentivare attività di prevenzione mirate.
È disponibile on line il numero 2/2022 della rivista Medico competente JOURNAL , periodico di AMLA la associazione dei medici del Lavoro e di Azienda. Sono anche disponibili tutti i precedenti numeri.
Nel numero 2 del journal l’articolo in primo piano è dedicato al Protocollo condiviso tra Ministeri e Parti Sociali e alla nota ANMA con cui l’Associazione fa il punto su ruolo e responsabilità del Medico Competente alla luce del nuovo aggiornamento del 30 giugno. Novità da INAIL per i certificati di infortunio sul lavoro e riconoscimento, da parte del Comitato Consultivo per la Sicurezza e la Salute sul Luogo di Lavoro, del covid-19 come malattia professionale per i sanitari: sono le principali notizie di attualità professionale. Le Istituzioni diffondono utili opuscoli informativi sui possibili danni da ondate di calore e i video, rilanciati anche sul sito della CIIP, di un evento dedicato all’amianto e alla salute in Italia. Un aggiornamento atteso arriva anche con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge di conversione del D.L. 24/2022. Da non perdere le conclusioni del nostro 35 ° Congresso (tornato in presenza a Perugia con 250 Medici Competenti e Specializzandi in Medicina del Lavoro) affidate al Presidente Patanè e le videointerviste ai Relatori dell’evento che riassumono, in poche ma efficaci battute, i contenuti dei loro interventi. Le convenzioni per i Soci ANMA e la Rubrica da Leggere in Poltrona completano il denso sommario del numero che ci accompagnerà durante l’estate: per leggere il Journal n. 2/2022 o i numeri precedenti nella versione digitale per smartphone, tablet, pc e mac consultare il sito o accedere all’edicola virtuale buona lettura.
Sono aperte le iscrizioni all’84° Congresso Nazionale SIML in programma a Genova dal 28 al 30 settembre 2022 presso il Porto Antico di Genova Centro Congressi.
Nel novantunesimo anno dalla fondazione della Società Italiana di Medicina del Lavoro (SIML), condividiamo il piacere e l’orgoglio di annunciarne l’84° Congresso Nazionale, che sarà organizzato nuovamente a Genova, dal 28 al 30 settembre2022, dopo le edizioni del 1978 e del 1999 tenutesi sotto la Lanterna. L’auspicio è di tornare a una “normalità” nella realizzazione del principale evento scientifico della vita societaria, dopo il lungo e difficile periodo caratterizzato dallo stato emergenziale legato alla pandemia da SARS-CoV-2, che ha polarizzato negli ultimi due anni molte delle attività dei medici del lavoro e medici competenti.
Le sostanze chimiche rientrano tra fattori di rischio per la salute riproduttiva in ambiente di lavoro. La pubblicazione della nuova direttiva 2022/431 del parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 2022, il cui recepimento è previsto entro febbraio 2024, va ad inserire i reprotossici in ambiente di lavoro all’interno della direttiva cancerogeni e mutageni, prevedendo misure di gestione del rischio più stringenti e tutelanti.
Nella normativa per la tutela dei lavoratori è stata posta molta attenzione alla tutela della donna in gravidanza, ma finora la possibile esposizione a sostanze reprotossiche sembra sia stata ampiamente sottostimata.
Il crescente utilizzo della stampa 3D tra i processi di produzione innovativi sottolinea la necessità di valutare e gestire l’impatto sui lavoratori dell’esposizione alle polveri di dimensione nanometrica, composti organici volatili (VOCs) emessi durante la stampa e altri inquinanti derivati dalla fabbricazione di un prodotto tramite questi processi di produzione (Manifattura additiva).
L’obiettivo principale di questo prodotto editoriale è quello di fornire una panoramica delle conoscenze attualmente disponibili sulla problematica relativa ai potenziali rischi connessi alla stampa 3D, ancora poco conosciuti, e sulla necessità di adottare adeguate misure di prevenzione e protezione.
L’emanazione dei tre decreti, d.m. 1 settembre 2021, d.m. 2 settembre 2021, e d.m. 3 settembre 2021, conduce al definitivo superamento del d.m. 10 marzo 1998 che ha segnato un’epoca della prevenzione incendi, rappresentando il pincipale strumento normativo per la valutazione dei rischi d’incendio nei luoghi di lavoro.
Ora, in conseguenza della rilevante evoluzione normativa che negli ultimi anni ha caratterizzato il settore della prevenzione incendi, soprattutto a seguito dell’emanazione del Codice di prevenzione incendi, si è reso necessario allineare i contenuti del d.m. 10 marzo 1998 al nuovo corso basato, fondamentalmente, sull’approccio prestazionale per la pogettazione della sicurezza antincendi.
Il Codice di prevenzione incendiIl Codice di prevenzione incendi si propone come promotore del cambiamento privilegiando un approccio prestazionale alla prevenzione incendi, in grado di garantire standard di sicurezza antincendio elevati, mediante un insieme di soluzioni progettuali sia conformi che alternative
Lo rivela uno studio della Fondazione Policlinico Gemelli Irccs e Università Cattolica di Roma, presentato al congresso della Società Europea di Cardiologia (Esc) a Barcellona.
L’inquinamento dell’aria soffoca i vasi del cuore e può provocare l’infarto anche in chi ha coronarie sane, cioè senza placche di arterosclerosi, aumentando fino a 11 volte il rischio di ischemia in chi è più esposto al particolato fine. A dimostrare, per la prima volta, che l’aria inquinata può causare uno spasmo prolungato dei vasi che nutrono il muscolo cardiaco, danneggiando anche quelli ‘puliti’, è uno studio della Fondazione Policlinico Gemelli Irccs e Università Cattolica di Roma, presentato al congresso della Società Europea di Cardiologia (Esc) a Barcellona e pubblicato su ‘Journal of American College of Cardiology’.
La ricerca, firmata Rocco Antonio Montone e Filippo Crea, ha studiato il rischio ‘infarto da aria inquinata’ in chi è più esposto a PM2.5, prodotto soprattutto dai gas di scarico dei veicoli, dimostrando che provoca uno spasmo delle coronarie che ‘taglia’ il flusso di sangue al miocardio, determinando la morte del muscolo cardiaco dovuta allo ‘strozzamento’ dei vasi.
Abbiamo studiato il fenomeno – spiega il dottor Montone, dirigente medico presso l’Unità di Terapia Intensiva Cardiologica del Gemelli – su 287 pazienti, di cui il 56% era affetto da ischemia miocardica cronica in presenza non caratterizzate da placche di aterosclerosi, mentre il 44% aveva addirittura avuto un infarto a coronarie sane. La loro esposizione all’aria inquinata è stata determinata in base al domicilio. Tutti sono stati sottoposti a coronarografia, nel corso della quale è stato effettuato un test ‘provocativo’ all’acetilcolina, che è risultato positivo nel 61%. La positività è risultata molto più frequente in pazienti esposti all’aria inquinata”. “Alla luce dei risultati – conclude il professor Crea, ordinario di Malattie dell’apparato cardiovascolare alla Cattolica – limitare l’esposizione all’inquinamento potrebbe ridurre il rischio di eventi cardiovascolari”.
Dal 1 settembre viene ripristinato l’accordo individuale tra lavoratore e azienda ma, come avviene già adesso, le aziende non dovranno allegare centinaia di accordi.
L’Amministrazione pubblica, in attesa di ulteriori disposizioni legislative, proroga fino al 30 settembre le misure di agevolazione all’utilizzo dello smart working per i dipendenti riconosciuti in condizioni di fragilità nell’ambito della sorveglianza sanitaria eccezionale. Pertanto, si dispone che, fino al prossimo 30 settembre, continuino a fruire dell’esonero totale dai rientri i dipendenti riconosciuti in condizione di fragilità nell’ambito della sorveglianza sanitaria eccezionale, ivi compresi quelli affetti dalle patologie e condizioni individuate dal decreto del Ministro della salute adottato ai sensi dell’articolo 17, comma 2, del decreto-legge 24 dicembre 2021, n. 221, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 febbraio 2022, n. 11, per i quali il medico competente abbia già acquisito le certificazioni sanitarie prodotte
Inoltre dal 1 settembre viene ripristinato l’accordo individuale tra lavoratore e azienda ma, come avviene già adesso, le aziende non dovranno allegare centinaia di accordi: Come nel caso della proroga per i soggetti fragili e per i genitori con figli minori di 14 anni, però, la misura non è ancora definitiva: si attende infatti il via libera del Senato. Attualmente, ricorda ancora il Sole24Ore, l’opzione dello smart working al 100% è riservata ai lavoratori dipendenti del settore privato, genitori di almeno un figlio/a under 14. Per avervi accesso, però, è necessario che anche l’altro genitore lavori o che non sia “beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa” Lo smart working al 100% è riconosciuto, previa valutazione medica, anche ai lavoratori maggiormente esposti a rischio di contagio per via dell’età o delle condizioni di salute. n questo caso l’unica condizione per avervi accesso è che lo smart working al 100% sia compatibile con il tipo di lavoro che viene svolto.
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