Un nuovo studio conferma che lo stress fa male alla salute: quando è troppo aumenta il rischio di ammalarsi di pressione alta e problemi cardiovascolari. Lo rivela una ricerca sulla rivista Hypertension, la prima a valutare l’impatto dello stress su persone inizialmente sane. Lo studio è stato condotto da Kosuke Inoue, epidemiologo all’Università di Kyoto in Giappone. Gli ormoni dello stress norepinefrina, epinephrina, dopamina e cortisolo aumentano quando siamo colpiti da eventi stressanti legati ad esempio al lavoro, ai rapporti con gli altri, ai soldi. I quattro ormoni, infatti, rispondono ai livelli di stress percepiti, aumentando quando lo stress sale. In questo studio gli ormoni dello stress sono stati misurati con il test delle urine in 412 adulti di età 48-87 anni. È emerso che su un periodo medio di 6 anni e mezzo ogni qualvolta che le concentrazioni dei 4 ormoni dello stress raddoppiano, il rischio di sviluppare pressione alta cresce del 21-31%. Inoltre, è emerso che durante un periodo medio di oltre 11 anni c’è un aumento del 90% del rischio di eventi cardiovascolari ogni volta che la concentrazione di cortisolo raddoppia. Lo studio conferma che lo stress è un fattore di rischio chiave per lo sviluppo di ipertensione e eventi cardiovascolari, conclude Inoue.
Prodotto da Takis e Rottapharm Biotech, il vaccino a Dna è il primo ad essere approvato per l’Europa: già efficace contro virus e varianti, ecco come funziona e quale potrebbe essere il suo uso al di là del Covid
Covid-eVax, il primo vaccino europeo a Dna, parla italiano: sviluppato dall’azienda Takis con sede a Castel Romano e Rottapharm Biotech con sede a Monza e Brianza, si trova già a buon punto con le sperimentazioni in fase 1.
“Immunità al 90%”
Il nuovo vaccino “è risultato ben tollerato e ha indotto una risposta immunitaria (anticorpale e/o cellulare) a tutte le dosi testate (0.5 mg, 1 mg e 2 mg, somministrate in doppia dose», fanno sapere le aziende. La migliore risposta è stata osservata nel gruppo trattato al dosaggio più alto, “con l’induzione di una risposta immunitaria fino al 90% dei volontari». Particolarmente rilevante è stata la risposta di tipo cellulare, quella cioé generata dai linfociti T, che integra quella generata dagli anticorpi e impedisce la replicazione del virus nelle cellule umane infettate.
Cos’è il vaccino a Dna
Se abbiamo imparato a conoscere cos’è l’Rna messaggero dei vaccini Pfizer e Moderna, proviamo a capire quali sono le caratteristiche di un vaccino a DNA. Quello targato Takis-Biotech sviluppa l’elettroporazione, tecnologia sviluppata in collaborazione con l’azienda Igea di Carpi: grazie a brevi stimoli elettrici, media il passaggio del Dna all’interno delle cellule e attiva il sistema immunitario. Covid e-vax, poi, produce una rapida attivazione del sistema immunitario attraverso l’immissione nel muscolo di un frammento di Dna del virus contenente una porzione della proteina Spike che dà il via alla produzione degli anticorpi.
«È l’unico in sperimentazione clinica in Europa basato sul Dna, mentre quelli approvati al momento attuale sono basati su Rna messaggero o su vettori adenovirali», spiega a Sputnik ItaliaLuigi Aurisicchio, amministratore delegato e direttore scientifico di Takis Biotech. E poi, enormi vantaggio anche sul piano economico perché questo vaccino «non ha bisogno di complesse formulazioni, può essere prodotto in larga scala e non ha necessità della catena del freddo», affermano i ricercatori.
«Il Covid-eVax è un vaccino “di precisione” perché produce solo una porzione specifica della proteina Spike, fondamentale per l’ingresso del virus nelle nostre cellule – ha sottolineato Emanuele Marra, Direttore del dipartimento Malattie infettive della Takis – I dati ottenuti indicano un alto livello di sicurezza e potenziale efficacia». Per quanto riguarda le varianti, gli studi effettuati mostrano che gli anticorpi generati dal vaccino «sono in grado di neutralizzare SARS-CoV-2 e le sue varianti più preoccupanti a livelli similari», ha aggiunto Giuseppe Roscilli, direttore del dipartimento di generazione e produzione degli Anticorpi monoclonali, di Takis. Ma la corsa di questo vaccino guarda anche verso altre tipologie di utilizzo.
“Utile anche in campi diversi”
Il vaccino a Dna apre anche nuove frontiere che guardano al di là della pandemia da Covid-19. «I risultati preliminari sono favorevoli – ha dichiarato Lucio Rovati, Presidente e Direttore Scientifico di Rottapharm Biotech – Riteniamo che i dati generati in questo studio siano una validazione dell’efficacia della nuova piattaforma tecnologica dei vaccini a dna, diversa rispetto a quelle già disponibili a RNA messaggero o a vettore virale, e potenzialmente utile anche in campi diversi, come ad esempio per il trattamento di alcune patologie oncologiche». Purtroppo, la sperimentazione ha subìto ritardi enormi: da aprile 2020 a marzo 2021 per cause di forza maggiore: adesso sono pronti a partire con fase 2 e 3 a patto che ci siano i giusti finanziamenti. «Noi abbiamo fatto tutto ciò che ci era possibile, non possiamo andare avanti. Per la seconda fase servirebbero circa 20 milioni di euro, per la 3 altre decine, o forse centinaia. Con le risorse necessarie saremmo in grado di concludere il prossimo anno, garantendo la disponibilità del vaccino», afferma Rovati a Repubblica.
Pregliasco: “Bisogna finanziare il lavoro”
Il tema del sostegno alla ricerca ricorre anche nei discorsi di Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano, il quale spiega sempre a Repubblica che se il nuovo vaccino italiano vuole vedere la luce, serve un’organizzazione che finanzi il proseguimento del lavoro. «La fase 1 è la prima sperimentata sull’uomo, e fa da filtro – spiega il virologo – la 2 e la 3 sono quelle in cui si stabiliscono, fra le altre cose, il dosaggio e la sicurezza. Durano mediamente 3-4 mesi. Sempre che, però, possano essere sostenute economicamente». Tempo e denaro, insomma: ma più si va avanti con le vaccinazioni, più sarà difficile reperire volontari per le sperimentazioni: una nuova strada potrebbe essere quella di cercarli a livello internazionale, anche se ciò comporta una certa spesa. «In ogni caso è una strada che andrebbe percorsa perché possiamo dare ancora molto per combattere questa pandemia, che ci sta mettendo alla prova anche oggi».
Pubblichiamo la nota Associativa, redatta dal Gruppo di Lavoro COVID-19, in merito alle problematiche che molti tra i Soci stanno incontrando in relazione alla Certificazione verde COVID-19.
Come recita la premessa del documento constatata una qual certa confusione in materia, lo scopo è in sostanza fornire elementi per chiarire che il MC non è generalmente coinvolto nelle procedure relative al controllo dell’assolvimento dell’obbligo vaccinale, né dal (inesistente) collegamento tra Green Pass ed idoneità lavorativa.
Il documento “Indicazioni strategiche ad interim per la prevenzione e il controllo delle infezioni da SARS-CoV-2 in ambito scolastico (a.s. 2021-2022)” intende presentare le possibili misure di mitigazione/controllo da adottare in relazione ai possibili scenari epidemiologici di diffusione dell’infezione da SARS-CoV-2 nelle comunità scolastiche (inclusi i percorsi di istruzione e formazione professionale – IeFP) nel 2021-2022 alla luce dell’impatto delle misure intraprese nella stagione 2020-2021, dei cambiamenti epidemiologici e dello stato di avanzamento della campagna vaccinale.
Le misure di prevenzione e contrasto alla trasmissione di SARS-CoV-2 si sono basate principalmente su interventi di prevenzione non farmacologica, di contact tracing e di testing per la didattica in presenza, tra cui, il distanziamento fisico, l’utilizzo delle mascherine, la sanificazione degli ambienti, il ricambio d’aria, l’igiene delle mani e l’etichetta respiratoria. Il documento fa anche il punto sulle evidenze scientifiche finora prodotte in Italia dalle istituzioni sanitarie che dimostrano come la trasmissione del virus fra i giovani sia legata più alla comunità che alla frequenza e alla sede scolastica.
Dopo il prolungamento a 12 mesi della validità del Green pass, ecco un’altra importante novità che snellisce enormemente le procedure per ottenere il certificato verde: oltre al tampone, sarà sufficiente un test salivare negativo ottenuto nelle ultime 48 ore.
Cos’è un campione salivare molecolare
Due emendamenti approvati dalla Commissione affari sociali danno così l’ok anche ai test salivari molto più comodi rispetto ai tamponi. Attenzione, però: il test ritenuto valido sarà soltanto quello di tipo molecolare che cerca l’Rna del virus e richiede più tempo rispetto ai classici 15-20 minuti di quello rapido (antigenico), con una variazione di costi verso l’alto. Questa formula sarà sicuramente quella preferita tra giovanissimi e bambini. Il test si basa sulla raccolta di saliva per rilevare la presenza di Covid-19 nell’organismo: non essendo invasivo ne viene suggerito l’utilizzo a coloro che si sottopongono spesso a test per motivi di lavoro.
L’agenzia europea per la sicurezza ha pubblicato un vademecum per la gestione del rischio da lavori sedentari. Proprio la pandemia ed lo Smart working hanno rappresentato una modalità di lavoro prevalente in tutto il settore terziario. Il materiale prodotto è articolato in 3 opuscoli consultabili qui di seguito. Il vademecum fa parte della campagna “alleggeriamo il carico” volta alla riduzione di tutti i didei disturbi muscolo-scheletrici (DMS)
Gli articoli OSHwiki presentano fatti e orientamenti essenziali relativi ai disturbi muscolo-scheletrici (DMS) e al mantenimento per periodi prolungati della posizione da seduto o in piedi.
La banca dati OSHA è facile da esplorare contiene più di 130 video, opuscoli e altre risorse pratiche, con informazioni utili che prendono in esame molti settori, oltre ai lavoratori a domicilio.
Il nuovo MCJ si apre con l’articolo in primo piano in cui viene enfatizzata l’importanza della sanificazione e della disinfezione e la necessità di applicare i concetti di prevenzione universale agli ambienti indoor e alle strutture non sanitarie. L’autore analizza gli argomenti prendendo spunto dai Rapporti COVID emessi dall’Istituto Superiore di Sanità: puntuali, precisi, autorevoli, fondati su conoscenze scientifiche consolidate, si confermano essere un aiuto prezioso per i medici competenti. Segue poi un interessante contributo che illustra l’attività di sorveglianza sanitaria nelle aziende del Trentino durante l’emergenza Covid e nella rubrica Facciamo il Punto si parla di alcune forme di telemedicina applicabili alla medicina del lavoro: per il medico competente un discorso futuribile ma già attuale? La discussione è aperta.
Infine, risorse, informazione, comunicazione associativa e una riflessione sul qui e ora.
Sul portale istituzionale agenti fisici è stato recentemente aggiornata la valutazione del rischio agenti fisici- la precedente versione era del 2004- tramite una lista di FAQ che rende agevole e semplice la consultazione. In particolare segnaliamo ad esempio tra le novità la necessità di valutare il rischio di irradiazione solare .
La sindrome delle apnee ostruttive del sonno (Obstructive Sleep Apnea Syndrome) o OSAS è una patologia cronica con gravi implicazioni economiche e sociali, ad elevata prevalenza, spesso sotto-diagnosticata e quindi non trattata.
La patologia è inoltre una delle cause più frequenti di eccessiva sonnolenza diurna (EDS), fattore di rischio indipendente di incidenti stradali e sul lavoro e causa di ridotta performance lavorativa. Il factsheet descriverà la patologia e trasferirà i dati più aggiornati sull’argomento.
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale
Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici.L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.